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Castel Giorgio. Non c'è roseto senza spine

Sulla vicenda della realizzazione del roseto si è appuntato l'interesse dei carabinieri della locale stazione che, giovedì scorso, si sono recati in Comune ad acquisire le pratiche inerenti i lavori e hanno messo i sigilli al terreno...

CASTEL GIORGIO - Il roseto che c'è ma non si vede. A buttarla sull'ironico potrebbe sintetizzarsi così la vicenda che sta riguardando il Comune di Castel Giorgio per la realizzazione di un roseto nei pressi dell'ex mattatoio, in un terreno non lontano dall'abitato. Se non fosse però che la cosa si sta facendo seria, perché sulla vicenda si è appuntato l'interesse dei carabinieri della locale stazione che, giovedì scorso, si sono recati in Comune ad acquisire le pratiche inerenti i lavori e hanno messo i sigilli al terreno. Non sono molte le indiscrezioni che trapelano dall'inchiesta: quello che si sa, allo stato attuale, è che si starebbe indagando, per il momento contro ignoti, ipotizzando il reato di truffa aggravata. Motivo? Gli inquirenti sarebbero appena agli inizi dell'attività di indagine ma starebbero cercando di verificare un'ipotesi di fondo: ovvero che il Comune di Castel Giorgio avrebbe speso i ventimila euro stanziati dal ministero dell'Interno per costruire il roseto, senza in realtà realizzare alcunché. Insomma, se è vero che non c'è rosa senza spine per gli amministratori di Castel Giorgio pare proprio che le spine siano arrivate ancor prima di vedere sbocciare gli aulenti fiori. L'inchiesta, come detto, sarebbe ancora in una fase conoscitiva, senza nomi iscritti sul registro degli indagati, in pratica l'obiettivo sarebbe ancora quello di verificare la sussistenza del reato. Tutto sarebbe partito da un'informativa degli stessi carabinieri inviata alla procura della Repubblica presso il tribunale di Orvieto e non da un esposto, come sarebbe facile ipotizzare per il clima politico caldissimo che si respira ultimamente nel paese dell'Alfina. Il progetto di sviluppo dell'area nei pressi dell'ex mattatoio prevede sulla carta la realizzazione di un centro diurno per anziani e del roseto in questione, adesso finito sotto sequestro. Il sindaco del paese, Pierluigi Peparello evita ogni commento, in attesa di consultare il proprio legale, cosa che farà i primi giorni della prossima settimana. Si dice tuttavia "sereno e fiducioso" rispetto all'attività d'indagine avviata dagli inquirenti. "Dopo la Corte dei Conti arriva la Procura della Repubblica: mi chiedo e chiedo agli amministratori cosa dovremmo attenderci per il futuro - è invece il commento dell'esponente dell'opposizione, Marco Meatta, candidato sindaco alle passate amministrative - personalmente ho espresso anche pochi giorni fa le mie perplessità sul modo di amministrare e sulle questioni ora all'attenzione della magistratura ma sarei veramente rammaricato e dispiaciuto se tali problemi assumessero ora una rilevanza diversa da quella puramente politica".

Pubblicato il: 12/12/2010

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