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PD. La trasparenza è un lusso

di gruppo consiliare PD

Il diritto del cittadino ad essere informato sulle vicende amministrative e sulla spesa pubblica non è una questione di destra o di sinistra. Riguarda il meccanismo stesso della democrazia liberale. Quella a cui il sindaco del rinnovamento e del metodo, Antonio Concina, si richiama spesso e amabilmente. Tuttavia, un conto è dire e un altro è fare. Così, il sindaco e centrodestra hanno deciso di far fuori la proposta di Bilancio Sociale che il gruppo del PD aveva presentato come mozione. Si trattava, in sostanza, di rendere leggibile il conto consuntivo "traducendo" con un vocabolario comune i tecnicismi del documento contabile. In questo modo i cittadini avrebbero potuto, a fine anno,  conoscere compiutamente e senza troppe difficoltà le voci di spesa e di entrata del Comune di Orvieto. La mozione prevedeva di giungere alla redazione del Bilancio Sociale in maniera progressiva e graduale.

Ma, evidentemente, il diritto dei cittadini ad essere informati sull'uso delle risorse pubbliche non è in cima ai pensieri della maggioranza.

 

Duole constatare la  piroetta di Marco Frizza. Pur essendo eletto nel centrosinistra con un programma che prevedeva l'istituzione del "Bilancio Sociale", il presidente del Consiglio pro-tempore aveva pure manifestato il suo assenso alla Mozione in occasione di una precedente riunione del gruppo. Poi, dopo la folgore cadutagli dal cielo di Damasco, ha anch'egli ritenuto opportuno non concedere ai cittadini il lusso di conoscere le cose pubbliche. 

A questo punto, la gioiosa macchina del "rinnovamento e metodo" rischia di azzerare anche la proposta di istituire l'anagrafe degli eletti. Evidentemente, al centrodestra la trasparenza non piace.

 

Pubblicato il: 08/12/2010

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