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Gli orvietani ''sfidano'' l'influenza

Arriva il male di stagione ma il vaccino non tira. In pochi si rivolgono agli ambulatori

Società

di Simona Coccimiglio

Gli orvietani sfidano l'influenza? Si direbbe proprio di sì a giudicare dalla scarsa affluenza in questi giorni negli ambulatori del distretto sanitario, dove è possibile effettuare la vaccinazione contro il male di stagione che sta già costringendo a letto molte persone.

La campagna è iniziata il 15 ottobre scorso ma molte delle 8500 dosi di vaccino antiinfluenzale a disposizione degli ambulatori di Orvieto e del comprensorio, sulle 35000 acquistate dal distretto sanitario provinciale, non sono ancora state utilizzate. E questo ha indotto la Asl a prorogare il termine della fine della campagna fissato al prossimo 30 novembre.

Il dato "emerge chiaramente dal lento andamento che si registra nella frequenza di pazienti" fanno sapere presso l'ambulatorio di via Postierla ad Orvieto dove, fino all'anno scorso, si registrava un notevole flusso di persone che chiedevano di sottoporsi al vaccino.

"Questo - spiegano - trova in parte giustificazione nel fatto che i medici curanti, spesso anche attraverso i media, hanno individuato nella fine di novembre il periodo migliore in cui sottoporsi al vaccino, ritenendo i mesi di gennaio e febbraio quelli in cui l'epidemia influenzale sia più diffusa. A questo si aggiunge il fatto che il vaccino può essere acquistato in tutte le farmacie su prescrizione medica e che può anche venir effettuato presso gli ambulatori dei propri medici curanti".

Nel distretto sanitario dell'Orvietano sono ben cinque gli ambulatori dove è possibile sottoporsi alla vaccinazione (Orvieto centro e Orvieto Scalo, Monterubiaglio, Civitella del Lago e Fabro) gratuitamente e senza prescrizione oppure, laddove sia il caso, in seguito all'esibizione del tesserino di patologia. La vaccinazione antinfluenzale è incoraggiata dai medici in particolar modo per gli ultra sessantacinquenni e per coloro che sono affetti da patologie croniche o degenerative e per i bambini che rientrano nella fascia pediatrica compresa dai 0 ai 14 anni.

"A queste categorie se ne aggiunge un'altra, che potrebbe risultare insolita ma che dalle nostre parti - continuano a via Postierla - trova un continuo ed effettivo riscontro. Quella delle badanti o di chi fa assistenza quotidiana ad anziani ed ammalati. Il rischio di contrarre l'influenza, e di trasmetterla ai propri assistiti, con i quali condividono spesso l'intera giornata, è reale e molto frequente. Per questo sono tante le badanti, il più delle volte straniere, che accompagnando presso i nostri ambulatori gli anziani a cui prestano assistenza decidono di sottoporsi al vaccino antinfluenzale. Gli anziani hanno un tasso di copertura di più del 50% nel distretto sanitario di Orvieto e comprensorio mentre ammontano a poco più di 15 i casi in cui bambini debbano sottoporsi al vaccino perché affetti da patologie particolari".

Pubblicato il: 19/11/2003

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