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Crescendo. Il presidente Spallaccini racconta lo stato dell'arte. Difficoltà ma niente di più

Un documento "per portare un po' di chiarezza sulle tante notizie pubblicate e/o diffuse in questi giorni su fatti non veri o letteralmente stravolti, relativi alla situazione economico-finanziaria e sull'attività del Consorzio"

di ufficio stampa Crescendo

L'Assemblea dei Soci del Consorzio Crescendo riunitasi il 26 novembre alle ore 15, ha proceduto alla elezione del nuovo Presidente nella persona di Marco Spallaccini a seguito della rinuncia del Rag. Massimo Mazzi a ricoprire tale incarico come da designazione, in quanto Consigliere anziano, della precedente Assemblea Ordinaria dei Soci tenutasi il 15/10/2010. Mazzi resta comunque membro del Consiglio di Amministrazione in cui era stato eletto su indicazione del Comune di Orvieto il 22/12/2009. L'elezione del nuovo Presidente è avvenuta con 17 voti favorevoli su 19 presenti; 2 sono state le astensioni.Spallaccini ha ricoperto negli anni scorsi l'incarico di Sindaco del Comune di Montegabbione e Presidente del Patto Territoriale VATO.L'Assemblea dei Soci ha ritenuto di approvare il seguente documento per portare un po' di chiarezza sulle tante notizie pubblicate e/o diffuse in questi giorni su fatti non veri o letteralmente stravolti, relativi alla situazione economico-finanziaria e sull'attività del Consorzio.L'Assemblea dei Soci, viste le notizie di stampa di forte allarmismo ampiamente diffuse in questi giorni relativi alla situazione economico-finanziaria e sull'attività del Consorzio, precisa che:1) il Crescendo vive una situazione contingente di difficoltà, in particolar modo di cassa, come del resto sta accadendo in ogni ente, società, azienda e famiglia del nostro Paese in virtù di una pesante crisi che ci attanaglia da anni. Per il Crescendo tale situazione è determinata da due fattori principali: il primo relativo al rallentamento delle vendite di aree e siti produttivi ed il secondo legato all'esaurirsi del ruolo e delle risorse finalizzate all'attività di tali Enti, ereditate dalla precedente programmazione nazionale e regionale (Patto Territoriale VATO e Docup 2000/2006).2) L'esposizione con le banche consiste in finanziamenti a medio lungo termine, da 5 a 10 anni, contratti per dare corso ai vari investimenti, che ad oggi ammontano a circa 4.500.000 euro, a fronte di un patrimonio di circa 9.500.000 euro, ampiamente sufficiente a garantire i mutui contratti. Non ci sono maxi rate di mutui in scadenza entro l'anno; vi è una liquidità sufficiente ad affrontare le scadenze di pagamenti a breve e medio periodo e vi sono le condizioni per cessioni significative del patrimonio immobiliare nei prossimi mesi, tali da consentire una riduzione anticipata, intorno al 50% ed entro il 20011, dell'esposizione con le banche, oltre alla copertura delle spese correnti e di gestione almeno a tutto il 2011. Il futuro più a lungo termine sarà ovviamente determinato dalle condizioni di messa a valore del restante patrimonio consortile, oltreché da scelte e decisioni dei Soci e della Regione. Il Consorzio vanta infine crediti verso soggetti diversi (Enti, Soci ed Aziende) per un importo complessivo di € 570.000, tra cui le quote associative per gli anni 2009 e 2010 ammontano ad € 112.714 ed i Contributi da ricevere relativi al Patto Territoriale VATO € 234.420.3) In questo decennio di vita i bilanci sono sempre stati in attivo.4) Nella struttura ex - Mabro di Fontanelle di Bardano operano, al momento, 5 aziende attive in diversi settori quali: l'abbigliamento, l'arredo, l'elettronica e servizi. Tali aziende occupano quasi l'intero fabbricato, per complessivi 6000 mq; residuano mq. 500 ancora da assegnare. 5) Nell'area Industriale di Baschi residua soltanto un lotto di circa 1.800 mq ed un capannone industriale di circa 800 mq.6) Nell'area produttiva di Fabro, loc. Colonnetta, i lotti sin qui venduti sono 5, uno ad un'azienda artigiana meccanica in espansione che ha realizzato il capannone e n. 4 lotti ad un'azienda industriale di lavorazione di inerti che sta procedendo alla progettazione per la costruzione dell'opificio produttivo. Quest'area è un esempio chiaro della gravità della crisi che sta interessando il mondo produttivo locale e nazionale; basti pensare che due/tre anni fa vi erano state richieste ed assegnazioni di lotti per larga parte dei 22 disponibili, con successivi ritiri o revoche da parte del Consorzio date le difficoltà a procedere con gli insediamenti. Inoltre, si è voluto sin qui evitare di trasformare anche quest'area nell'ennesimo centro commerciale, come da altre parti avvenuto e come da molti richiesto, auspicando una ripresa che ne potesse fare (data anche la felice collocazione all'uscita dell'autostrada) una opportunità per un rilancio produttivo dell'intera area dell'Alto Orvietano. Nell'ultimo mese sono stati manifestati interessi che potrebbero rapidamente portare alla cessione di almeno ulteriori 4 lotti. Non si esclude comunque, nel persistere di tale situazione, la richiesta al Comune per la previsione anche di attività commerciali.7) La presenza di più aree produttive a confine tra Comuni è un problema vecchio a cui il Crescendo ha cercato di porre rimedio proponendo nel 2006 l'ingresso nel Consorzio di tutti i Comuni dell'Orvietano e dell'Amerino, per la condivisione di politiche e progetti di area vasta che superassero i limiti e gli errori del passato. .8) L'area artigianale di Montecchio (6 lotti di cui uno ceduto) è stata completata da un paio di mesi.Rispetto alle manifestazioni di interesse pervenute negli anni scorsi, anche in questo caso si sconta il forte rallentamento degli investimenti e la crisi di fiducia che accompagna da tempo i programmi delle aziende riguardo ad una prossima ripresa. 9) Per quanto riguarda l'area di Castelviscardo si è rinunciato da tempo a procedere direttamente alle opere di urbanizzazione cedendo, tramite bando, i terreni ad una azienda che si è già insediata.Relativamente al Centro Servizi di Castelviscardo, quale centro di promozione e sostegno alle produzioni tipiche dell'Alfina, si scontano, ancora oggi, ritardi dovuti a problemi di rapporti tra le aziende locali, con particolare riferimento alla sospensione del processo costitutivo del consorzio tra i produttori del laterizio fatto a mano. Rispetto a manifestazioni di interesse per utilizzi diversi della struttura, si è cercato e si cerca tutt'ora, d'intesa con l'Amministrazione Comunale, di trovare le soluzioni più idonee a salvaguardare le funzioni di servizio e promozione del sistema produttivo locale per cui era stato pensato.10) Per l'ampliamento dell'area industriale di Orvieto, si intende adottare lo stesso percorso già sperimentato con l'area di Castelviscardo, in tal senso, è stata già inoltrata la richiesta al Comune di Orvieto per l'adeguamento delle disposizioni urbanistiche.11) E' in disponibilità del Consorzio un lotto di circa 3.200 mq. siti nel comune di San Venanzo all'interno di un'area produttiva nella quale vi sono altri 5 lotti di proprietà dei privati. Per tale area il consorzio si è fatto promotore di un progetto di urbanizzazione che sarà avviato entro i primi mesi del 2011, una volta perfezionate le procedure conseguenti.12) Per completezza di informazione ci corre l'obbligo di ricordare l'impegno del Consorzio relativamente ad altre opere infrastrutturali, tra le quali: l'installazione della rete wireless che ha portato internet veloce in tutti i Comuni dell'Orvietano e del Basso Amerino; l'installazione della rete WiFi che copre larga parte del centro storico di Orvieto; la realizzazione, in collaborazione con tre Comuni (Alviano, Montecchio e Porano) di impianti fotovoltaici per complessivi 5 MW che, a partire dal prossimo anno, porteranno nelle casse del Consorzio circa 180.000 euro l'anno.L'Assemblea dei Soci da altresì mandato al neo Presidente eletto ed al CdA di andare rapidamente alla definizione del Bilancio di Previsione 2011 da portare all'approvazione della prossima Assemblea, insieme ad un programma operativo ed organizzativo che preveda:a) la restrizione dei costi di funzionamento, ivi compresi quelli relativi agli organi di gestione;b) iniziative di attrazione di insediamenti produttivi con ogni incentivo possibile sulla cessione delle aree e dei siti produttivi anche in forte sinergia con le agenzie regionali Sviluppumbria e Gepafin;c) recupero crediti;d) completamento o realizzazione di opere e progetti avviati o programmati e, comunque, da tempo deliberati anche ricercando le implementazioni finanziarie possibili o indispensabili, come nel caso del completamento dell'area industriale di Fornole di Amelia (su cui vi era un impegno di finanziamento da parte della Regione) o dei piccoli impianti fotovoltaici sulle strutture pubbliche dei Comuni di Alviano, Baschi, Guardea, Lugnano, Montecchio; e) ridefinizione, nell'ambito della imminente riforma endoregionale del ruolo e della funzione di questo Consorzio, da rilanciare con adeguate risorse economiche destinate dalla programmazione regionale, o accorpare ad altri strumenti su base provinciale o regionale, in un'ottica di semplificazione e razionalizzazione della macchina pubblica, pur salvaguardando il presidio del territorio nelle politiche e nelle azioni di sostegno allo sviluppo locale.

Pubblicato il: 30/11/2010

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