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Assestamento di bilancio e monitoraggio del patto di stabilità. Il Comune convoca l'ennesimo consiglio comunale senza gli atti

Il consiglio comunale è fissato per lunedì prossimo, la relativa commissione si riunirà invece domani, data per la quale il Pd auspica che venga resa improrogabilmente disponibile tutta la documentazione. Il clima è di forte preoccupazione anche perché gli amministratori mai come adesso sentono il fiato sul collo della Corte dei Conti

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ORVIETO - Assestamento di bilancio e monitoraggio del patto di stabilità: il Comune convoca l'ennesimo consiglio comunale senza gli atti. La violazione del regolamento è stata fatta notare dalla minoranza che non pare più intenzionata a soprassedere rispetto simili "formalità" specie di fronte a manovre importanti come quelle di bilancio che richiedono approfondimenti e valutazioni. Il consiglio comunale è fissato per lunedì prossimo, la relativa commissione si riunirà invece domani, data per la quale il Pd auspica che venga resa improrogabilmente disponibile tutta la documentazione. Il punto è che, dopo il flop - bis sui parcheggi, le questioni sono ancora tutte aperte. Il Comune, a caccia di 2,8 milioni di euro, per stessa ammissione del sindaco, sta cercando di mandare a buon fine l'ultima trattativa privata rimasta in piedi, ma se così non fosse, bisognerà trovare un altro cespite da mettere in vendita. Visto l'esito delle ultime alienazioni, ma soprattutto visti i tempi ristrettissimi, anche questa appare una soluzione difficilmente percorribile. Perché? Perché alcuni immobili non possono essere venduti prima di completare procedure essenziali ed accordi (tra questi l'immobile dell'Istituto professionale e la ex caserma Piave) e per altri - dicono i ben informati - non ci sarebbe ancora la stima dell'agenzia delle Entrate e dell'ufficio tecnico. Insomma come ad ottobre, le casse del Comune sono con l'acqua alla gola. Solo che stavolta in ballo c'è il possibile sforamento del patto di stabilità per il secondo anno consecutivo, disgraziata ipotesi che, secondo molti osservatori, porterebbe con sé conseguenze ben peggiori rispetto al commissariamento sventato ad ottobre. Il clima è di forte preoccupazione anche perché gli amministratori mai come adesso sentono il fiato sul collo della Corte dei Conti. Sullo sfondo intanto rimane il "lodo" Gnagnarini. L'esponente dell'Udc ha proposto: azzeramento della giunta e accordo tra tutti i partiti. Chiusura in perdita del 2010 con violazione del patto di stabilità e aggiornamento del deficit complessivo a 15 mln di euro. Conferenza programmatica su cartolarizzazione del patrimonio immobiliare in ripiano del deficit e stabilizzazione del bilancio 2011 con nuove entrate dalla gestione diretta dei parcheggi e dei beni culturali oltre a merchandising , energia, personale, raccolta differenziata.

Pubblicato il: 25/11/2010

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