Archivio Orvietosi Archivio anni 2002-2012: NOTIZIE
NOTIZIE CORSIVI

L'EDITORIALE DELLA DISCORDIA - Socialisti veri, falsi e presunti

Approfondimento

di Alessandro M. Li Donni
Orvieto - Nel quadro politico orvietano c'é una novità, una grande novità. Non é un nuovo partito, nè un nuovo movimento, ma uno strumento di divulgazione eccezionale. Da questo numero, infatti, "Il Foglio dei Riformisti" é un giornale autonomo e a tutti gli effetti orvietano e per gli orvietani. Per tutti gli orvietani, anche per chi non vota centro-sinistra o socialista. E' lo strumento dove troveranno spazio tutte le istanze riformiste con un occhio attento all'evoluzione sociale ed economica della città. Il fatto più importante, comunque, é che ci sia uno spazio riformista vero. Oggi la parola "riformista" é inflazionata, in troppi la usano a sproposito solo per indicare qualche proposta di legge o di riforma e nulla più. Il riformismo é altro. I socialisti lo sono da sempre.
Non c'é bisogno di andare troppo in là con la storia e citare Turati e Matteotti (che forse molti giovani neanche conoscono, putroppo), bastano Gino Giugni, con lo statuto dei lavoratori e Loris Fortuna, con la legge sul divorzio, esempi eclatanti di chi si è speso, sempre, alla ricerca di un miglioramento della condizione sociale del Paese.
E la parola "socialismo" é così piena di significato che tutti ne vogliono entrare in possesso, dimenticandosi troppo frettolosamente della storia recente, delle sue ferite, delle sue morti e delle sue ingiustizie; ci si dimentica che gli eredi del vecchio PSI ci sono e sono vivi e vegeti. Allora s'inizia a giocare sulla diaspora, sui "due" socialismi per tentare di sminuire il ruolo dello SDI. E' vero, é innegabile, che ci sia un'anomalia italiana, con un partito "socialista" (sic!) alleato di Fini e Bossi ma é altrettanto vero che lo SDI é sempre stato, "senza se e senza ma", nel centro-sinistra, anche per evitare che qualcuno s'impossessasse delle chiavi della casa socialista-riformista.
Ora si vuole porre fine a quest'anomalia italiana. Lo SDI é pronto ma chiede al nuovo PSI un passo importante ed irrinunciabile, quello di lasciare l'alleanza con la Casa delle Libertà, senza tentennamenti o ripensamenti, in maniera netta. E' questa la "conditio sine qua non" per la creazione di un movimento socialista unitario. Lo SDI orvietano rimane fermo nella sua scelta di essere protagonista nel centro-sinistra, senza sbavature e senza "salti mortali" con candidati sindaci alternativi, ingombranti e pericolosamente improvvisati (Giancarlo Parretti) che rivendicano partecipazioni a vittorie non loro. Su questa strada si può costruire un'alleanza con il resto della diaspora socialista.
Tutto il resto sarebbe pericoloso e irriguardoso per chi, coraggiosamente, nel '99 ha votato per lo SDI.

Pubblicato il: 15/11/2003

Torna alle notizie...