La rabbia nel grido dell'amore

La Sala del Carmine colma di gente, tanti interesssati, molti incuriositi da una compagnia insolita, fuori dagli schemi, sperimentale. E lo spettacolo non delude, alla fine l'appaluso è spontaneo, dapprima incerto, poi sempre più scrosciante. Il silenzio in sala è totale per tutta la durata della rappresentazione. Poesie, parole, danza, voce, mimica, gesti, tutto è espressione. Cos'è allora la verità? La verità non sta solo in un sogno, ma sta in molti sogni. La verità, la realtà non è quella che vediamo, non sono i balli colorati di soubrette con abiti lucidi e di damerini dal sorriso stereotipato, non sta nelle parole di plastica , ma nei gesti, nella danza, anche ridicola, se voglaiamo ripugnante, ma reale, ilare, vera e triste di chi è emarginato dal mondo ma ti guarda con gli occhi sinceri di chi ha solo il cielo su di sè. Ci sono tragedie che succedono ogni giorno, grandi e piccole, che fingiamo di non vedere, e c'è la rabbia di chi quelle tragedie le soffre e le vive. Ci sono i colpevoli di stragi che continuano a pesare sulla coscienza del benessere economico del mondo di ieri e di oggi, ma dietro al perbenismo e alla ricchezza ci sono morti, emarginati, dolore, guerre. E la bellezza del mondo antico e futuro sparisce, come pulviscolo d'oro", rimane la volontà di sperare, sperare che la parola "libertà" possa essere scritta "su tutti i popoli schiavi del mondo". E allora. il messaggio che non abbiamo il coraggio di ascoltare che colpisce fin dentro le viscere, che spaventa perché è quello più semplice di tutti, il discorso delle beatitudini:

"se non si grida la libertà con umiltà, con il sorriso, con l'amore, non si grida la libertà"

Appuntamento a stasera con Barboni. Pippo Delbono sicuramente stupirà ancora.