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Crescendo. Ci sarebbe un buco di 5-6 milioni di euro

Sui conti del Crescendo pesano insomma gli interventi di urbanizzazione e la realizzazione di nuove aree industriali dove poi non si è riuscito ad attrarre investitori

ORVIETO - Una cifra tra i 5 e i 6 milioni di euro. A tanto ammonterebbe il buco nelle casse del Crescendo, il consorzio di promozione economica tornato al centro delle cronache prima per le schermaglie per l'elezione della presidenza e poi proprio per il rifiuto dell'incarico da parte del neo eletto, Massimo Mazzi (espressione del centrodestra) di fronte alla drammatica situazione delle casse. La colpa? Investimenti, tanti investimenti, che non sono andati a buon fine. Sui conti del Crescendo pesano insomma gli interventi di urbanizzazione e la realizzazione di nuove aree industriali dove poi non si è riuscito ad attrarre investitori. E se il discorso vale ormai da tempo per l'area di Colonnetta a Fabro dove di ventidue lotti è stato venduto solo uno (pare che adesso ci siano quattro trattative in corso), non è diversa la situazione in altre zone. Sui conti del Consorzio pesano infatti anche gli investimenti operati in località Cagnano a Montecchio dove a fronte di circa 250mila euro per l'acquisto dei terreni e circa 800mila euro per le opere di urbanizzazione, non è stato acquistato neanche un lotto. E che dire del centro servizi in località Trattoio sull'Alfina presso il Comune di Castel Viscardo dove sono stati fatti investimenti senza grandi ritorni su un'area di 520 metri quadri? Il risultato adesso è che in seno al Consorzio si assiste ad un fuggi fuggi, in testa il presidente eletto a maggioranza a metà ottobre che, dato un primo sguardo ai libri contabili, sembra non se la sia sentita di farsi carico di una simile missione. Sembra che a doversene occupare a questo punto sarà Marco Spallaccini, ex sindaco di Montegabbione, con lunga esperienza in fatto di patti territoriali. Spallaccini è stato anche presidente del Vato. Questo almeno è quanto dicono i rumors anche se il nome del presidente uscirà soltanto dall'assemblea del consorzio fissata per il prossimo mercoledì, 24 novembre. L'ipotesi che i guai di bilancio dell'ente ricadano sui comuni dell'Orvietano e dell'Amerino che ne fanno parte è tutt'altro che peregrina. Un'ipotesi a cui è meglio non accennare neanche lontanamente, viste le già gravi condizioni di cassa del Comune di Orvieto. Se l'amministrazione comunale non si affretta a trovare 2,8 milioni di euro entro un paio di settimane, infatti il Comune va verso lo sfondamento del patto di stabilità interno per il secondo anno consecutivo.

Pubblicato il: 21/11/2010

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