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150 lavoratori nell'Orvietano sono in cassa integrazione e in mobilità

Il tessile è in ginocchio, allarmi preoccupanti arrivano dall'attività estrattiva, dall'edilizia

ORVIETO - Sono oltre 150 nell'Orvietano i lavoratori in cassa integrazione e in mobilità, mentre il ricorso alla cassa in deroga supera ormai il dato provinciale di utilizzo. Sono i dati allarmanti usciti dall'audizione dei sindacati convocata davanti alla Terza Commissione sulla crisi economica nell'Orvietano. Il tessile è in ginocchio, allarmi preoccupanti arrivano dall'attività estrattiva, dall'edilizia.

 E anche in agricoltura (leggi viticoltura) ci sono ottime premesse ma non si riesce a fare squadra. Ecco il quadro luci e molte ombre dell'economia orvietana. Da Cgil e Cisl, in particolare, è partita la proposta di sgombrare i pregiudizi e valorizzare sia l'estrattivo che il sistema rifiuti.

"L'attività estrattiva e della lavorazione dei rifiuti, se gestite in modo adeguato - ha detto la responsabile della Cgil Orvieto Rita Paggio - possono convivere con il territorio. Non ci si può nascondere che sono settori che in questa realtà producono un indotto importante e possono essere anche un elemento innovativo" ha detto la responsabile della Cgil, Maria Rita Paggio. "Il turismo deve essere l'elemento portante della nostra economia - ha fatto notare Trentini (Cisl) - ma occorre anche ragionare di agricoltura di qualità, di rifiuti e di attività estrattiva. Nessuno vuole lo scempio del territorio, ma utilizzare al meglio le ricchezze che abbiamo".

La crisi, d'altro canto, ha aggravato la situazione già critica delle piccole e medie imprese dove il sindacato è poco presente. "Va indagato - ha detto però la Paggio - per capire come poter intervenire. E' un ambito che occupa molte persone con contratti a tempo determinato, contratti a chiamata e formule contrattuali che non garantiscono in termini di continuità". Nel settore manifatturiero, la crisi del tessile non accenna a risolversi, i casi più eclatanti sono la Sphera e la Grinta entrambe fallite. Ora le lavoratrici sono quasi tutte senza ammortizzatori sociali. Altre aziende piccole nell'ordine delle 25 unità, stanno anch'esse ricorrendo alla cassa in deroga, ha fatto notare la Cgil, e si registrano ritardi nel pagamento anche di otto mensilità.

Ma, tra tante ombre, c'è spazio anche per qualche luce. Nell'elettronica, ad esempio, con oltre 150 persone di livello formativo medio-alto occupate tra Electrosys e altre aziende. Come ha osservato l'assessore allo Sviluppo economico, Antonio Barberani, "Engineering sta andando molto bene con un management e competenze locali di grande livello". Bene, infine, anche la Tione che fa registrare un incremento delle produzioni e della manodopera, anche se sono emerse preoccupazioni per il settore per effetto della campagna Coop per l'utilizzo dell'acqua del rubinetto.  

 

Pubblicato il: 19/11/2010

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