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Gnagnarini. Quella trattativa per concedere la gestione dei parcheggi potrebbe essere illegittima

Gnagnarini risponde ad un commento liquidatorio di Turreni, non con toni polemici ma con valutazioni  che, se risultassero, vere inficerebbero la legittimità degli atti con cui si sta procedendo alla concessione dei parcheggi a trattativa privata. Sarebbe gravissimo, perché comporterebbe l'impossibilità di sanare il bilancio e porterebbe necessariamente al commissariamento

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Alle parole di Massimo Gnagnarini espresse sul nostro giornale e riprese dall'articolo "Parcheggi. Il manovratore non va disturbato" pubblicato ieri, Guidi Turreni ha risposto  in un commento "art. 1376 c.c. Evidentemente Gnagnarini non ha tenuto presente tutte le norme che potrebbero smentire clamorosamente le sue tesi. Un problema che per lui si ripete costantemente, direi."
Gnagnarini risponde, non con toni polemici ma con valutazioni  che, se risultassero, vere inficerebbero la  legittimità degli atti con cui si sta procedendo alla concessione dei parcheggi a trattativa privata. Sarebbe gravissimo, perché comporterebbe l'impossibilità di sanare il bilancio e porterebbe necessariamente al commissariamento.
Rigiriamo l'intervento ai lettori, perché sapere per controllare è un principio irrinunciabile della vita democratica, a cui partecipiamo per quanto possibile.

LETTERA A TURRENI

Caro Guido,

le mie osservazioni che hai potuto leggere circa l'eventualità di errori commessi nella procedura adottata per la concessione a trattativa privata della gestione dei parcheggi non sono le reminescenze del Diritto Romano  circa la distinzione tra "titulus" e "modus" ai fini dell'efficacia del contratto, che, come tu lasci intendere in un tuo commento  sempre "gentile" verso di me su questo giornale, sarebbero ovviamente superate dall'Art. 1376 del c.c., ma evidentemente esse si riferiscono specificatamente ai principi contabili ai quali il Comune si deve attenere.

Peraltro mi ero limitato ad evidenziare delle incongruenze e forse delle violazioni,  ancora sanabili, per prevenire rischi di legittimità sempre possibili nel caso di procedure straordinarie come quella intrapresa.

In realtà ciò che maggiormente preoccupa è la non conformità delle condizioni della concessione fissate con la trattativa privata rispetto a quelle originali del bando di gara.

Il bando era caratterizzato dalla sottrazione dei 310 posti auto, da vendere a parte per un ricavo di  4Ml di euro, rispetto alla totalità di tutti quelli possibili da assegnare in gestione, mentre l'attuale trattativa, salvo refusi di stampa o incompletezza della documentazione in mio possesso,  li ricomprenderebbe tutti mantenendo inalterata la base d'asta.

D'altra parte non si capisce come sarebbe possibile trascurare questa evidenza dal momento che la stessa Corte dei Conti ha obbligato il Comune a esperire tutte le attività propedeutiche alle vendite necessarie al riequilibrio del bilancio ,improrogabilmente, entro la fine dell'anno e ciò non consente riserve né mentali né contrattuali.

In ogni caso, come sai, la condizione madre per il ricorso alla procedura messa in atto è che non siano modificate in modo sostanziale le condizioni del contratto. Qui sembrerebbero modificate.

So bene che non spetta a me dirimere o gestire le faccende del Comune e nel contempo ti riconosco le competenze giuridiche che io non possiedo. I miei interventi, non credo affatto temerari, scaturiscono da spirito partecipativo alla vicenda politica della nostra città e si ispirano non alla destra o alla sinistra, non al ruolo o alle posizioni ricoperte dall'UDC , ma a più semplici e dirette regole:

1)            non esistono stupidaggini di destra o di sinistra. Esistono le stupidaggini che vanno indicate ed evitate. 
La privatizzazione dei parcheggi è una stupidaggine.

2)            non esistono procedure urgenti o complicate da trattare "straordinariamente". Esistono solo le procedure legittime e quelle illegittime.

In quale delle due specie tu collocheresti la procedura in atto e di cui parliamo ? Sarebbe opportuno un tuo parere che finora non mi sembra che tu abbia espresso.

 3)            non esiste sindaco, Giunta o maggioranza che vada o possa esser salvaguardata da eventuali commissariamenti a prescindere dai due punti precedenti.

Perché anche in questa eventualità sono solo questi gli organi a subire il commissariamento e non la città nella sua accezione più ampia come abilmente suggerito dai paraculi.

Con affetto.

Massimo Gnagnarini.

Pubblicato il: 17/11/2010

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