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Parcheggi. Il manovratore non va disturbato

Ha scatenato grandi nervosismi l'iniziativa di alcuni esponenti del Pd di sottoporre ad un paio di consulenti le procedure di trattativa privata avviate dal Comune sulla gestione dei parcheggi per verificarne la legittimità

ORVIETO - Ha scatenato grandi nervosismi l'iniziativa di alcuni esponenti del Pd di sottoporre ad un paio di consulenti le procedure di trattativa privata avviate dal Comune sulla gestione dei parcheggi per verificarne la legittimità. Nel centro destra addirittura, c'è già chi grida alla turbativa.

L'irritazione è legittima visto che dal felice esito dell'assegnazione del servizio (parcheggi e mobilità alternativa) non si può prescindere per chiudere l'assestamento 2010, ma sull'altro fronte chi può impedire all'opposizione di vigilare? Nessun "gufo" insomma, solo sano controllo. Tanto più poi se a fare le pulci per prime al lavoro della giunta sono le stesse forze di governo. Ancora una volta, infatti, a prendere la parola è Massimo Gnagnarini (Udc).

 "E' evidente - afferma Gnagnarini - che anche nel caso l'aggiudicazione definitiva della nuova concessione avvenisse entro la data del 31 dicembre appare controverso che l'entrata economica che si determinerebbe per il Comune possa essere correttamente imputata all'esercizio di bilancio 2010. Infatti - argomenta l'esponente dell'Udc - la data di inizio del contratto è fissata al momento della firma e al contestuale verbale di consegna delle strutture e dei relativi impianti, ciò evidentemente può avvenire solo dopo il 31 dicembre, data alla quale è stata prorogata la durata del contratto al vecchio concessionario. Pertanto il nuovo contratto e così la data di inizio dello stesso non può che essere perfezionato se non a partire dal 1 gennaio 2010".

In parole povere, anche se il Comune riuscisse a concretizzare l'assegnazione, i 2,8 milioni di euro che ne deriverebbero andrebbero imputati, secondo l'esponente del partito di Casini, al preventivo 2011, ma nulla potrebbero sulla manovra di riequilibrio 2010. A meno che la nuova concessione non "coincidesse - precisa Gnagnarini - con lo stesso soggetto attualmente concessionario, cioè l'Atc" , in questo caso "potrebbe assumere carattere di irrilevanza il verbale di consegna delle strutture e degli impianti vincolati dalla proroga del vecchio contratto al 31 dicembre". Nel qual caso però si ravviserebbe "un'alterazione dei principi di trasparenza, di non discriminazione e parità di trattamento".

Gnagnarini contesta anche l'assenza di pubblicità data alla trattativa e "il ricorso alla procedura negoziata" stessa che striderebbe "con il limite di 1 mln di euro" posto dalla legge "quale soglia di applicabilità della procedura negoziata per l'affidamento di lavori, mentre il valore della concessione in specie, calcolato sul minimo della base d'asta, è pari a oltre 6,8 mln di euro" .

Pubblicato il: 16/11/2010

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