Archivio Orvietosi Archivio anni 2002-2012: NOTIZIE
NOTIZIE CORSIVI

Pd. Visti dentro e fuori

di Dante Freddi Nota alle conferenze stampa degli espulsi Meffi e Frizza e dei nuovi dirigenti Peltonen, Mariani e Croce. In tutti  permane una comune orgogliosa incapacità ad ammettere gli errori compiuti, a chiedere scusa, tirare una linea e ricominciare, pagando anche politicamente per le colpe...

foto di copertina

Il nuovo Pd si è presentato, sabato mattina, a pochi giorni dalla conclusione del congresso. Il presidente Peltonen, il coordinatore Mariani e il vice coordinatore Croce hanno incontrato la stampa per raccontare l'ultimo anno di vita congressuale e amministrativa del partito, tra i traballanti equilibri interni e le difficoltà ad individuare una linea amministrativa.
 Mariani ha utilizzato come parole chiave del suo intervento "umiltà" e "volontà di ascoltare la città". E di umiltà e capacità di ascolto ce ne vorrà molta, perché il Pd parte ad Orvieto da sottozero, con una sua storia cittadina ancora non ricomposta, omertoso nei confronti del passato recente, diviso, senza strategie convincenti, barcollante e fatalista quando si discute del futuro di Orvieto, tanto da ipotizzare come soluzione il commissariamento.  Ad Orvieto sono attivi oggi nel PD, tra circoli e coordinamento, 270 dirigenti che, se non saranno soltanto numeri di tessere e verranno impegnati per studiare, confrontarsi  ed elaborare progetti, potrebbero rappresentare una ricchezza straordinaria per la città. Il nuovo coordinatore ha un compito titanico: deve offrire sostanza  programmatica e organizzativa ad un partito che in poco più di un anno è riuscito a perdere tre consiglieri e a sfasciare il centrosinistra nel territorio. Umiltà e ascolto non basteranno, ci vorrà una particolare attenzione del nostro martire san Pietro Parenzo.   

A poche decine di metri di distanza, qualche minuto prima, Frizza e Meffi narravano in un'altra conferenza stampa il travaglio interiore che li ha condotti alla rottura con il partito, l' attaccamento al bene comune e all'etica della responsabilità che li muove, il terrore del commissario e del danno che avrebbe comportato il suo arrivo, i motivi della loro scelta di sostenere Còncina e allontanarsi di conseguenza dal Pd.

Tra piddini dentro  e quelli cacciati c'è una sostanziale differenza di visione del futuro, ma in entrambi  permane una comune orgogliosa incapacità ad ammettere gli errori compiuti, a chiedere scusa, tirare una linea e ricominciare, pagando anche politicamente per le colpe.
Ebbene, nel documento politico amministrativo approvato dai sostenitori di Mariani non c'è una parola sugli errori compiuti, quelli da cui si dovrebbe partire per intraprendere un percorso virtuoso e consapevole. Ammettere la catastrofe orvietana  comporterebbe d'altra parte un autodafé  che richiede davvero umiltà e pentimento, sentimenti poco consueti nei partiti.
E ancora. Frizza, alla domanda di una giornalista sul fatto che lui e Meffi c'erano quando si stravolgevano i conti e si indebitava la città, ha risposto: "Vero. Nella passata legislatura ero presidente in commissione bilancio. Bisogna ricordarsi le vicende politiche di quegli anni, punteggiate di invischiamenti sia sulle vicende partitiche che su quelle del bilancio". (fonte diretta e di ufficio stampa del Comune):
Ma vi sembra una risposta?
Meffi, alla stessa domanda riproposta nel tentativo di stanarli ha sostenuto: "Non è che un progetto non c'era. Le primarie hanno segnato una vicenda politica. Si crea imbarazzo e sconcerto a tutti i livelli quando un partito afferma e dà un giudizio positivo sull'operato di una amministrazione civica e poi si dà il via alle primarie. Una questione che ha segnato la città a tutti i livelli creando grande sconcerto ed imbarazzo. Purtroppo a pagare queste scelte è stata tutta la città". (fonte diretta e di ufficio stampa del Comune).
Insomma, la colpa è di chi ha voluto le primarie e scoperto le carte che qualcuno teneva nel polsino, impedendogli così di vincere. Il fatto che barasse non è neppure preso in considerazione.

Chiara e lineare invece la posizione di Carlo Tonelli, presente alla conferenza stampa con Frizza e Meffi in qualità di compagno di viaggio, che ha ammesso i suoi passati errori di valutazione, ha denunciato di essere stato turlupinato da Mocio e compagni, ha chiesto scusa alla città ed  ha acquisito così una rattoppata verginità, miracolo che sa fare l'onestà intellettuale.
Ora, ogni comportamento ha il dovere procedere oltre le affermazioni ed assumere sostanza nelle azioni di ogni giorno, a destra e a sinistra. Lì attendiamo tutti, senza preconcetti ma anche senza disponibilità ad assorbire e riflettere le tante stupidaggini che la politica cittadina ci propone continuamente, priva di rispetto per noi  e per i lettori.

Pubblicato il: 08/11/2010

Torna alle notizie...