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Orvieto. Per IdV la Giunta Còncina prolunga l'agonia della città

"I progetti vanno affidati a persone che ne garantiscano la realizzazione con un senso etico che oggi con difficoltà ravvisiamo nella attuale classe dirigente"

Riceviamo e pubblichiamo il duro giudizio che esprime il coordinamento dell'Italia dei Valori in merito all'approvazione del bilancio e al nuovo assetto politico del Comune di Orvieto.

"Il bilancio è approvato con l'insperato aiuto di qualcuno della ex maggioranza, di opportune assenze e di qualche incontinenza fisiologica. Uno spettacolo rivoltante: un sindaco ed una Amministrazione che all'indomani della vittoria al ballottaggio inneggiavano entusiasticamente alla avvenuta rivoluzione, al rinnovamento della città, all'affacciarsi di una nuova era, oggi condividono il loro percorso politico con quanti avevano duramente accusato di aver negli anni passati contribuito, con la propria presenza, il proprio voto, il proprio appoggio, a creare quel baratro economico che i cittadini saranno inevitabilmente chiamati a colmare.

Era stata punita nel voto Loriana Stella che aveva fatto inizialmente sperare nella possibilità di rinnovare il volto della politica cittadina, era stato premiato chi invece sembrava assolutamente certo di voler aprire al nuovo e cancellare il passato. Tutti e due hanno dimostrato di tenere un po' troppo alla poltrona da sindaco. La prima accettando presenze in lista di quei volti di cui la Città era ormai stanca, il secondo dimostrando di non avere la volontà e la determinazione necessaria a far luce su nomi e cognomi di chi era stato individuato come responsabile del malgoverno.

E adesso non ci si venga a dire che il salto della quaglia dei consiglieri che hanno consentito l'approvazione di bilancio è stato un atto di responsabilità nei confronti della Città. E' troppo forte il sospetto che si voglia impedire ad un Commissario, o a chiunque altro, di andare a frugare fra carte, delibere, contratti di mutuo, consulenze e quant'altro, e magari chiedere il conto a qualcuno.

Paradossalmente, proprio per questo stato di cose, i cittadini ancora una volta si vedranno chiamati a rifondere di tasca propria gli errori anche di quelle persone che oggi, con il loro voto favorevole, assumono addirittura un'importanza strategica per il prosieguo di una amministrazione deludente: invece di andarsene, o di essere espulsi dalla vita politica, diventano essenziali in quello che più di un Consiglio comunale, per la incapacità di prendere decisioni coraggiose e inequivocabili, oggi sembra essere diventato un coniglio comunale.

D'altra parte avremo tra breve la riprova sul tema del coraggio dell'innovazione e della discontinuità o della pavidità. I cittadini si ricorderanno bene della sicurezza con cui l'allora candidato sindaco Concina strappò l'applauso della platea del Palazzo dl Popolo presente all'incontro dei tre candidati sul tema dell'ampliamento della discarica delle Crete. Dinanzi all'impaccio della Stella e di Tonelli che non sapevano bene come districarsi alla domanda di come si sarebbero contenuti rispetto all'ampliamento, Concina fu l'unico a promettere che con lui l'ampliamento se lo sarebbero scordato. Concina lo rammenta? Gli orvietani se lo ricordano?

In ogni caso la lezione è questa: è evidente che il monopolio del centrosinistra è terminato, che il serbatoio di voti sicuri non è più sufficiente a garantire l'elezione di un candidato qualsiasi. Si deve intercettare il consenso di un crescente numero di individui pensanti ed intellettualmente autonomi. Bisogna farlo con programmi di governo che guardino al futuro di lungo termine della vita cittadina, e non con azioni che si esauriscano nel breve spazio di un mandato elettivo.

Ma soprattutto, i progetti vanno affidati a persone che ne garantiscano la realizzazione con un senso etico che oggi con difficoltà ravvisiamo nella attuale classe dirigente".

Pubblicato il: 03/11/2010

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