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Orvieto. Ultimo week end con i tavoli all'aperto

Tavoli e sedie torneranno nei magazzini con buona pace dei gestori di bar e locali e, forse, con un sospiro i sollievo da parte del comitato anti rumore. Intanto non si hanno più notizie da tempo neanche del nuovo regolamento comunale

ORVIETO - Ultimo week end con i tavoli all'aperto: dal 4 novembre scadono i permessi stagionali per l'occupazione del suolo pubblico. Tavoli e sedie torneranno nei magazzini con buona pace dei gestori di bar e locali e, forse, con un sospiro i sollievo da parte del comitato anti rumore. Ma non è detto, perché gli avventori dei locali, a prescindere dai tavoli, continueranno a radunarsi fuori dagli esercizi per bere un drink, fumare una sigaretta e chiacchierare, se non vociare. In ogni caso, scadono i permessi e contestualmente scatteranno i controlli della municipale per verificare che il suo pubblico venga effettivamente liberato. Non si hanno notizie al momento di proroghe temporanee neanche per il periodo di Umbria jazz winter. Ma soprattutto non si hanno più notizie da tempo neanche del nuovo regolamento comunale per l'occupazione del suolo pubblico, un documento in gestazione da mesi sul quale sembra non si riesca a trovare la quadratura. Anche l'assessore competente Felice Zazzaretta sull'argomento è sempre stato prudente limitandosi ad annunciare tempi brevi per il passaggio del regolamento in consiglio comunale e ammettendo la difficoltà a soddisfare tutti gli interessi in campo. Sul tema non sono del tutto allineati neanche commercianati ed associazioni di categoria, come fa notare Gianni Pietro Mencarelli di Cittadinanzattiva: "Gli operatori del settore, numerosi, soprattutto quelli del centro storico, hanno sottoscritto un documento che chiede la massima disponibilità degli spazi esterni, ovviamente fatte salve le esigenze di traffico, di ingresso alle abitazioni private, di rispetto dei monumenti e del decoro urbano, ma sembra che ogni volta che si riaccende la discussione e gli stessi operatori scendono in campo, riappare il veto delle associazioni a difesa di qualche iscritto che non vuole misurarsi con le regole del mercato e della libera concorrenza, insomma alla "paesana"è più semplice chiedere il ridimensionamento". Confesercenti, Confcommercio e Confindustria, come noto, sono per autorizzare un'occupazione del suolo pubblico pari al 50% della superficie presente all'interno dei locali, esclusi locali di servizio e cucine. Sullo sfondo, continua a tenere banco la guerra del rumore a suon di denunce, chiamate notturne al 112 e 113 ed esposti. Lo stesso assessore al Commercio Marco Sciarra è stato sentito in procura dal pubblico ministero che sta indagando sulla scorta di un paio di esposti. Al centro il cosiddetto regolamento comunale sugli allietamenti che da solo sembra aver dato risposte solo in parte al problema. "Alla luce della prima estate passata con il nuovo regolamento - ha riferito l'assessore Marco Sciarra - possiamo dire che la situazione sia nettamente migliorata. Da un problema generalizzato, ora siamo arrivati a parlare delle difficoltà di un paio di locali". Quanto ai controlli, questi ci sono - a detta dell'assessore - anche se, per competenza, non possono essere affidati unicamente a polizia municipale, polizia e carabinieri. L'unica titolata per fare rilievi fonometrici è infatti l'Arpa.

Pubblicato il: 30/10/2010

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