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Gnagnarini-Romiti 1 a 1

di Massimo Gnagnarini Massimo Gnagnarini risponde all'attacco lanciato ieri sera dall'assessore al Bilancio. "Sono già trascorsi 15 mesi e non è entrato un centesimo per ripianare il deficit , mentre altri milioni di euro di deficit si sono aggiunti"

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di Massimo Gnagnarini

 

Egr. Sig. Romiti, mi preme anzitutto rassicurarla che la mia maggiore esperienza  in risanamento di situazioni finanziarie difficili di cui dispongo è quella di, insieme a mia moglie, combattere tutti i mesi per far bastare il mio stipendio di impiegato. Lo faccio da quasi quarant'anni riuscendo a vivere dignitosamente e senza debiti e  questo, creda, per me e tanti altri come me vale più di un master in economia.

Dei suoi affari, pubblici e privati, invece, conosco poco ma per quel che ho potuto documentarmi sono stati dei veri disastri, almeno così li presenta e li descrive in un suo libro il giornalista Filippo Astone del Corriere della Sera.

Finora quello che lei  è riuscito a combinare come assessore al bilancio del Comune di Orvieto, non si è visto. Abbiamo votato e sostenuto Toni Concina per cambiare pagina, per rimediare agli errori delle precedenti amministrazioni, ma  sono già trascorsi 15 mesi e non è entrato un centesimo per ripianare il deficit , mentre altri milioni di euro di deficit si sono aggiunti.

Questa è la realtà incontrovertibile che nessuna polemica, tra me e lei,  può contribuire a confondere o cancellare.

Lei fa finta di non conoscermi eppure ci siamo già incontrati in Comune dove la scorsa primavera le ho rappresentato, attraverso il tavolo di discussione promosso dal sindaco, tutte le mie idee e le mie raccomandazioni in merito ai provvedimenti necessari al risanamento finanziario della città. Il fatto che il più delle volte lei non sia stato presente non la giustifica e non l'autorizza a definire il mio contributo come estemporaneo e svolto fuori dalle sedi istituzionali. Al contrario se lei fosse stato presente avrebbe avuto  modo di confrontarsi e magari apprezzare o confutare quanto da me suggerito. Lo fa oggi con un corsivo di stampa  che mi sarei aspettato con un taglio più tecnico e più nel merito delle questioni, come il ruolo che ricopre suggerirebbe,  piuttosto che nel trito politichese da lei  usato.

Se dunque le interessa confrontarsi con me mi mandi pure a chiamare e sarò disponibile per un colloquio a Palazzo  oppure organizzi un incontro partecipativo con i cittadini sui temi del bilancio, come già avrebbe dovuto fare  da tempo, e io non mancherò di ripeterle, nel dettaglio, tutti i motivi per i quali ritengo sbagliata e dannosa la sua manovra di bilancio soprattutto per quanto attiene il  riequilibrio strutturale.

Obbiettivo, questo, che lei ha già fallito per il 2010 e che, con i "numeri" che ha presentato e fatto approvare dal Consiglio comunale, fallirà ancor più clamorosamente per il 2011.

Guardi colgo l'occasione per darle un ennesimo suggerimento :

1.000.000 = ((300000*5) - 500.000)  Rappresenta la maggiore entrata strutturale che lei può realizzare semplicemente mettendo a miglior reddito i beni culturali di questa città.

300000 sono i ticket staccati nel 2008 per le visite al Pozzo di San Patrizio, Torre del Moro, ecc..

5 euro l'adeguamento del prezzo in linea con le altre città d'arte

500000 euro circa quel che oggi effettivamente entra ogni anno nelle casse del Comune.

Naturalmente deve operare affinché la gestione di tutti questi monumenti torni ad essere svolta dal Comune con personale proprio,  di cui, come sarà stato informato, non v'è certo carenza.
Quanto all'UDC lasci perdere non è cosa che la riguardi perlomeno nei suoi fatti interni . Nessuno le ha chiesto, né lei lo potrebbe, di rilasciare patentini o certificati di autenticità verso i suoi iscritti e militanti.

Le auguro buon lavoro e successo  affinché possa smentirmi nei fatti più che cercare di zittirmi a parole. Se mi sbagliassi io, Orvieto risanata val bene un figuraccia, se si sbaglia lei, come io credo, i guai sono per tutti.

Massimo Gnagnarini.

 

Pubblicato il: 28/10/2010

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