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RIFIUTI. DOTTORINI (IDV): ORVIETO MAGLIA NERA DELLA REGIONE SULLA DIFFERENZIATA. COSI' E' IMPENSABILE CHIUDERE IL CICLO

"Gestione dei rifiuti disastrosa. Discarica piena e fuori controllo, differenziata solo al 12 per cento. Occorre una decisa inversione di rotta"

"E' un primato poco invidiabile quello di Orvieto che, secondo i dati forniti dall'Arpa sulla raccolta differenziata in Umbria nel 2009, conferma la maglia nera della peggiore prestazione tra i comuni con più di 15mila abitanti. C'è da chiedersi se sia un caso che nel territorio che ospita la discarica 'Le Crete' la raccolta differenziata sia ferma su una percentuale appena superiore al 12 per cento, mentre già nel 2008 doveva essere al 45 per cento. I cittadini di Orvieto non meritano certo di vivere in un comune che si fa interprete di una gestione tanto scadente, con percentuali di differenziata a dir poco scandalose e degne di ben altre realtà del paese. Appare irrinunciabile puntare con decisione sulla raccolta 'porta a porta' e superare il modello basato sulle discariche che hanno ormai raggiunto il livello di saturazione e sfuggono ad ogni controllo in merito  alla sicurezza per la salute dei cittadini e al rispetto dei vincoli ambientali. Sarebbe ora che, come chiediamo da tempo, attraverso il passaggio da tassa a tariffa si cominci ad applicare il principio 'chi meno inquina meno paga' e che siano preclusi i contributi regionali per quei comuni, come Orvieto, che continueranno a dimostrarsi inadempienti". Con queste parole il capogruppo dell'Italia dei Valori in Consiglio regionale, Oliviero Dottorini, commenta la pessima performace del comune di Orvieto come risulta dai dati sulla raccolta differenziata forniti dall'Arpa Umbria e relativi al 2009.

"Il pessimo dato sulla raccolta differenziata e la situazione della discarica 'Le Crete' - spiega il capogruppo dell'Italia dei Valori - sono il risultato di anni di attendismo e di scelte sbagliate, poco attente alla raccolta differenziata e molto sensibili all'importazione di rifiuti da fuori regione. E' evidente che risulterebbe assurdo pensare a qualsiasi ipotesi di ampliamento della discarica o di impiantistiche per la chiusura del ciclo in assenza una reale applicazione di quanto previsto dal Piano regionale dei rifiuti. Occorre quindi un'inversione di rotta che abbia come obiettivo decisi investimenti nella raccolta porta a porta e la sperimentazione di impianti avanzati di trattamento dei rifiuti sul modello Vedelago, in modo da garantire livelli di differenziazione elevatissimi, alte performance di rendimento e massima compatibilità ambientale. Ma Orvieto e l'Ati4 paiono muoversi su altre direttrici".

Pubblicato il: 26/10/2010

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