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3.500.000 = ((3500*3*1*365) - 378.000). Così si salva Orvieto

di Massimo Gnagnarini "Le "severissime" e "violentissime" reprimende della Corte dei Conti calate e raccontate come una spada di Damocle alla vigilia del voto...sono trucchetti della comunicazione che fanno breccia solo nelle zucche vuote di chi non ha idee e carattere né per il ruolo di governo né per quello di opposizione"

foto di copertina

3.500.000 = ((3500*3*1*365) - 378.000). Sui "numeri" di Romiti, ovvero la manovra finanziaria approvata dal Consiglio comunale , ho già espresso le ragioni del mio dissenso. Sulle vendite degli immobili per ripianare il deficit già accertato non c'è scelta. Si devono (solo) scalettare tempi e modalità che comunque richiedono perizia di mercato e adeguate azioni di valorizzazione dei beni. Il contrario cioè di quanto sinora fatto a pregiudizio delle gare andate deserte.

Sul riequilibrio strutturale del bilancio, cioè sulla parificazione stabile e duratura tra entrate e uscite, ribadisco tutte le perplessità nei confronti delle misure previste dall'assessore Romiti .

Nel suggerire qui una soluzione alternativa, che peraltro avevo già presentato  al tavolo tecnico durante le consultazioni per il riequilibrio di bilancio,  essa potrà apparire  perfino troppo semplice se rapportata all'enormità di quanto è potuto accadere in questi mesi. Dai timori del commissariamento ai ribaltoni politici,  dalle lacrime e sangue per i minacciati  tagli dei servizi alla falsa morale del bene della città, ogni soluzione appariva lontana e di natura eccezionale anche in ragione delle "severissime" e "violentissime" reprimende della Corte dei Conti calate e raccontate come una spada di Damocle alla vigilia del voto.

Trucchetti della comunicazione che fanno breccia solo nelle zucche vuote di chi non ha idee e carattere né per il ruolo di governo né per quello di opposizione.

E' arrivato il momento di spiegare il titolo di questo corsivo costituito da una semplice espressione matematica. Essa rappresenta il calcolo delle entrate che il Comune di Orvieto otterrebbe gestendo in proprio i parcheggi.

Si tratta di una soluzione semplice, efficace e facile da applicare.

Il risultato economico atteso espresso in euro corrisponde esattamente al fabbisogno, cioè alla cifra che serve per il riequilibrio strutturale del bilancio ,ormai, a tutti nota  : 3,5 Ml di euro.

 (3500) sono i posti macchina, compresi i 200 di nuova realizzazione, che compongono l' intero asset delle soste a pagamento sia al coperto che in superficie.

 (3) sono le ore presunte di occupazione media di un posto macchina che, espresso in percentuale, corrisponde a un 20%  in linea sia con le stime degli uffici e più prudenziale delle percentuali riscontrate in altre città simili a Orvieto.

 (1) euro il prezzo orario della sosta.

 (365) i giorni in un anno.

 (378.000) sono le spese di gestione calcolate dagli uffici , comprese quelle per ascensore e scale mobili, al netto delle spese per il personale.  Non sembra  impossibile, infatti,  che una decina di persone possano essere produttivamente destinati al servizio attingendo tra le risorse di un organico comunale che scoppia.

Tutto qui ? Sì, tutto qui. Niente lacrime e sangue, niente ribaltoni, niente colpi d'ascia, niente appelli untuosi al senso civico degli orvietani, nessun brodo di coltura per gli ascari del niente. Solo governo e soluzioni.  Una soluzione normale per una città che vuole e deve tornare ad essere normale.

Del resto sulla opportunità di tornare alla gestione diretta dei parcheggi , come di recente hanno fatto altre città anche nella nostra regione, ultima tra queste Bastia Umbra, si era già discusso e inizialmente vi era il favore di tutti i partiti PDL,OL,UDC e Centrosinistra.  E' successo che, a un certo punto, fu avanzata l'ipotesi di cederli in concessione dietro corrispettivo anticipato di un macrocanone iniziale per mettere una toppa al buco di bilancio che già si delineava per il 2010.

Era il classico modo di segare il ramo dove stavamo  seduti.  Prevalsero queste tesi che portarono  alla pubblicazione del bando di gara per la concessione che io criticai aspramente e del quale chiesi l'annullamento. La gara andata deserta viene,  in questi giorni, ad essere riproposta attraverso procedure a trattativa privata.

 

Colgo l'occasione per rispondere a qualche lettore che in maniera pertinente ha fatto notare che le posizioni da me espresse non sempre appaiono compatibili con il ruolo assunto dal mio amico e compagno di partito Giorgio Pizzo che, all'interno della coalizione che sostiene il Sindaco, sta svolgendo un magnifico lavoro di raccordo operativo tra esecutivo e uffici. Lavoro peraltro ampiamente riconosciuto e apprezzato dal Sindaco Concina.  L'UDC, a Orvieto non è un partito ancora strutturato con propri organi locali. Nonostante ciò per noi valgono almeno due regole fondamentali:

1)      Quando si fa parte di una coalizione ci si rimane fino alla fine del suo mandato.

2)      I vincoli di coalizione non devono pregiudicare la libertà di critica e di libero confronto senza alcuna prevaricazione di ruoli. Altre concezioni aziendalistiche e monocratiche della vita pubblica non ci appartengono e le lasciamo volentieri all'identità di altri partiti.

Tuttavia, fin tanto che non si costituiranno localmente gli organismi di partito , i cui congressi sono previsti per la primavera prossima, ritengo che le mie esternazioni possano essere interpretate solo come frutto della mia modesta zucca. Resta incidentale pertanto  citarmi come esponente dell'UDC già fondatore del partito e membro della sua prima assemblea costituente nazionale e attivo nel suo direttivo provinciale.

Massimo Gnagnarini.

Pubblicato il: 24/10/2010

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