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Manlio Morcella e Bruno Poggio chiedono l'assoluzione per Peperaio

"Altro braccio armato di Grancini", Peparaio non sarebbe stato altro che una "pedina inconsapevole", una "semplice comparsa" come hanno sostenuto i legali, che "per le sue ristrette mansioni non avrebbe mai potuto commettere" quanto gli è stato imputato

ORVIETO - Peparaio vittima di una serie di "combinazioni maldestre e nefaste". È dopo aver sviscerato questa tesi, in fatto e in diritto, per quasi due ore di fronte ai giudici della Terza Sezione Penale di Palermo che, da parte del pool difensivo, composto dagli avvocati Manlio Morcella e Bruno Poggio, è giunta la richiesta di assoluzione (o in caso di condanna del minimo della pena col riconoscimento delle generiche) per il commesso della Cassazione implicato dal 2008 nell'inchiesta Hiram sugli intrecci tra mafia e massoneria deviata. "Altro braccio armato di Grancini", Peparaio non sarebbe stato altro che una "pedina inconsapevole", una "semplice comparsa" come hanno sostenuto i legali, che "per le sue ristrette mansioni non avrebbe mai potuto commettere" quanto gli è stato imputato. Al massimo, sempre secondo i difensori, Guido Peparaio avrebbe potuto riferire dell'esito di alcune notifiche o aver consegnato le visualizzazioni sintetiche di qualche processo. Insomma, saremmo ben lontani dalla corruzione in atti giudiziari che viene contestata al ficullese Peparaio. L'avvocato Manlio Morcella ha contestato anche "una abusata interpretazione delle intercettazioni" anche a proposito dei soldi che avrebbe o non avrebbe intascato il commesso. Di qui le richieste di assoluzione. Adesso il processo va avanti con le arringhe difensive degli imputati. Le udienze fissate sono quelle del 28 ottobre (non più 27) e 3 novembre.

Pubblicato il: 23/10/2010

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