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Implosione nel PD

Orvieto Capace di Futuro, la sigla che ha riunito i sostenitori di Loriana Stella sindaco, scrive un'amara 'lettera aperta' alla gente di Orvieto, contenente un severissimo  giudizio sul Pd e sulla sua classe dirigente "inconsistente, confusa, carica di rimorso"

foto di copertina

ORVIETO - Continua l'implosione del Pd, alla luce della "guarigione dell'anatra zoppa", con "Orvieto capace di futuro" (il gruppo di sostegno a Loriana Stella) che torna a farsi sentire dopo mesi con un atto di accusa pesantissimo. "L'avversario più temuto per il Pd è il Pd stesso, alcuni dei nostri politicanti navigati e le loro strategie da venditori di galline" affermano i Democratici del gruppo Orvieto capace di futuro in una lettera aperta. L'attuale situazione, per loro, sarebbe il frutto delle "scelte, delle alleanze degli accordi e dei ricatti accettati qualche mese fa". Così il Pd si ritroverebbe con "un gruppo consiliare inesistente, una classe dirigente inconsistente, confusa, carica di rimorso". Insomma se è vero che tutti i nodi vengono al pettine, tornano anche le accuse sul voto disgiunto e sulla marginalizzazione di cui - post elezioni - sarebbe rimasta vittima Loriana Stella. "Il partito a suo tempo ha fatto le sue scelte, in contraddizione con quanto espresso dagli elettori durante le primarie del 2009: ha scelto di fatto di estromettere i protagonisti di quella grande spinta innovativa che ha caratterizzato la politica cittadina di quei mesi premiando chi, dati alla mano, ha tradito il Pd, il suo candidato sindaco, tutto il gruppo vincitore delle primarie e grandissima parte dell'elettorato di centro sinistra, attraverso la pratica del voto disgiunto e attraverso una politica ambigua atta solo ed unicamente a rafforzare il proprio ruolo personale ed i propri interessi privati. Il PD orvietano ha scelto di affidarsi a queste persone, portatrici di valori contraddittori, rinunciando alla grande opportunità di praticare finalmente quel rinnovamento tanto proclamato, fatto di persone oneste, cariche d'entusiasmo, creatività, pulizia, cultura, sentimento, capacità di lavorare in squadra e di rapportarsi con la città in maniera schietta e serena". Intanto da lunedì, in Comune, per la prima volta dopo i nuovi assetti, si ricomincia a parlare di bilancio. In programma anche un tavolo con le associazioni di categoria, sempre ovviamente che la Corte dei Conti, martedì non bocci la manovra. Intanto, partiti i provvedimenti per l'espulsione per Frizza e Meffi, anche il PdCi ieri sera ad Orvieto in un incontro cui hanno partecipato anche i vertici provinciali e regionali del partito ha iniziato ad occuparsi del "caso Tonelli". Il capogruppo ha votato il Bilancio scontrandosi con la posizione contraria che il partito tiene almeno a livello locale.

Di seguito la Lettara aperta diffusa da Orvieto capace di Futuro

La seduta del Consiglio comunale di mercoledì 20 ottobre 2010 ha sancito definitivamente la fine del Partito Democratico di Orvieto nella sua connotazione di aggregato di personaggi variegati e variopinti. La spinta opportunistica alla ricerca di ruoli prestigiosi (secondo i parametri valutativi di alcuni) e l'assoluta mancanza di identità, ideologia e correttezza politica, ha comportato la deflagrazione dell'attuale gruppo consiliare e dell'attuale classe dirigente del partito, senza possibilità alcuna di nascondere responsabilità e volontà politiche ben esplicite. Il partito a suo tempo ha fatto le sue scelte, in contraddizione con quanto espresso dagli elettori durante le primarie del 2009: ha scelto di fatto di estromettere i protagonisti di quella grande spinta innovativa che ha caratterizzato la politica cittadina di quei mesi premiando chi, dati alla mano, ha tradito il PD, il suo candidato sindaco, tutto il gruppo vincitore delle primarie e grandissima parte dell'elettorato di centro sinistra, attraverso la pratica del voto disgiunto e attraverso una politica ambigua atta solo ed unicamente a rafforzare il proprio ruolo personale ed i propri interessi privati. Il PD orvietano ha scelto di affidarsi a queste persone, portatrici di valori contraddittori, rinunciando alla grande opportunità di praticare finalmente quel rinnovamento tanto proclamato, fatto di persone oneste, cariche d'entusiasmo, creatività, "pulizia", cultura, sentimento, capacità di lavorare in squadra e di rapportarsi con la città in maniera schietta e serena. Il Pd orvietano ha rinunciato all'opportunità di abbandonare le logiche di una politica vecchia, sorpassata, morta, estraniante ed avvilente che la gente non sopporta più e che ha condannato il partito, sia a livello locale che nazionale, a una serie di fallimenti che non sono imputabili solamente al centro destra. L'avversario più temuto per il PD è il PD stesso, alcuni dei nostri politicanti navigati e le loro strategie da venditori di galline. La politica oggi necessita di un balzo in avanti, ma soprattutto di un balzo in alto: è ora di puntare sulla qualità e per farlo è innegabile dover valutare bene a quali persone un partito si affida, perché la politica, alla fine, la fanno le persone e non degli enigmatici soggetti istituzionali non ben identificati.

Grazie alle scelte, alle alleanze, agli accordi ed ai ricatti accettati qualche mese fa, oggi il Partito Democratico di Orvieto si ritrova con un gruppo consiliare inesistente, una classe dirigente inconsistente, confusa, carica di rimorso, una città in rovina ed una cittadinanza socialmente polverizzata, impaurita e giustamente incazzata.

Era tutta una strategia per far pulizia all'interno del partito e ricominciare?

Almeno tra noi cerchiamo di non dubitare dell'intelligenza dell'altro. Se questo voleva essere fatto poteva essere colta l'occasione d'oro di qualche mese fa, senza bruciare risorse umane ed intellettuali che veramente avrebbero risollevato questo partito e la politica intera di questa città.

Sono state scelte quelle persone e la loro politica. Sono stati scelti quegli alleati che oggi strappano in pubblico gli accordi e le firme spacciandosi per difensori della patria. Sono stati scelti quei consiglieri che spiano e consigliano l'avversario o giocano solo allo sfascio e che non hanno nemmeno il coraggio di assumersi le proprie responsabilità.

Questa città è dilaniata strutturalmente, moralmente, socialmente, psicologicamente, oltre che politicamente. Si rischiano le coltellate ad ogni tentativo di parcheggio, ci si insulta per il Corso davanti ad una bacheca, le famiglie sono al limite del crollo nervoso per le continue spese in aumento e la solidarietà è scomparsa definitivamente. Orvieto è diventata una città cattiva ed il PD non riesce a rendersene conto, non riesce a capire che la politica va "resettata e sincronizzata" nuovamente, con persone capaci di farlo, con persone che VOGLIONO farlo. Se è vero che solo dopo aver toccato il fondo, solo dopo aver preso coscienza della rovina, è possibile risalire e migliorare, questo è il momento. Troppe persone sono state sacrificate in questo periodo, troppa gente ha perso fiducia in quello che una volta era un grande partito. Incamminarsi senza di loro sarà estremamente più difficile e faticoso.
Comunque, auguri.
Orvieto Capace di Futuro

Alleghiamo anche questa simpatica foto che ha inviato ad Orvietosi.it Gianni Mencarelli, accompagnata dalla didascalia: gli uomini si prendono per la parola, i buoi per le corna


 


 

Pubblicato il: 23/10/2010

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