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Sanità. Dalle intercettazioni 950 telefonate di capo infermiera perugina

Era impegnata nelle primarie del PD

Come si evince dalle intercettazioni telefoniche pubblicate sulla stampa, una capo infermiera di Perugia, con ben 950 telefonate, è riuscita a reclutare voti e preferenze per le primarie del PD proprio sul territorio perugino". E' quanto scrive Massimo Monni (PdL) per il quale, l'inchiesta sulla sanità umbra "che procede in modo inarrestabile, continua a far emergere in maniera sempre più accurata e particolareggiata i retroscena di assunzioni in enti pubblici con la corsia preferenziale". "Quello della capo infermiera - sottolinea Monni - è
stato un lavoro elettorale a dir poco straordinario che denota assoluta fedeltà ad un partito politico di maggioranza che evidentemente, alla luce dei fatti degli ultimi giorni, garantiva forse chissà quale stabilità lavorativa in cambio dei soliti voti".
"A prescindere dal fatto che non tocca a noi fare i giustizialisti di una incarnita lotta di potere, - denuncia l'esponente del PdL - non si può di certo soprassedere, tra l'altro, neanche sopra un atteggiamento pericoloso e dannoso di personaggi 'politicizzati' che sfruttano la struttura e le ore lavorative e di conseguenza denaro pubblico, per pura attività politica e
magari, chissà, come in questo caso, sottraendo tempo anche alla cura dei malati. E per fortuna - ironizza - che chi governa questa Regione si riempie la bocca di parole lodevoli verso una sanità umbra che funziona bene! Certo, - aggiunge - se prendiamo in esame quanto accaduto con la capo infermiera, che considera l'ospedale un comitato elettorale, allora niente da dre, funziona proprio bene!".
"Ma se consideriamo la vera natura delle strutture ospedaliere, - conclude -allora è la volta buona per rivedere tutto il sistema che deve, per il ene di tutti, contrapporsi ai giochi di potere".

Pubblicato il: 19/10/2010

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