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Il 'trappolone' è dietro l'angolo

di Dante Freddi San Pietro Parenzo, che i nostri sciagurati amministratori possano osservare dietro e vedere la verità, soltanto quanta serve per guardare avanti

foto di copertina

Ranchino, Olimpieri e Pizzo, mitemente schierati, fanno appello alle forze politiche della città per approvare il riequilibrio di bilancio 2010. Se questo non dovesse avvenire si procederebbe allo scioglimento del consiglio comunale, in quanto ai sensi dell'articolo 193, comma 4, del Testo Unico Enti Locali, la mancata adozione dei provvedimenti di riequibrio del bilancio  è equiparata, ad ogni effetto, alla mancata approvazione del bilancio di previsione.
Il riequilibrio sarebbe quindi effettuato da un commissario, che dovrà agire secondo modalità contabili e non certamente politiche. I sacrifici evocati dal centrodestra per sanare una situazione incancrenita da anni, a cui Còncina ed i suoi non hanno potuto e saputo porre rimedio, saranno  pesanti. Ci vanno di mezzo i posti di lavoro di decine di persone, saranno rimessi in discussione i servizi, eliminati interi centri di spesa ed alienato quanto lo potrà essere con facilità.
Il nuovo Consiglio comunale uscirà dalle elezioni convocate nel il primo turno possibile, quindi a primavera, se non ci dovessero essere le elezioni politiche.
I gruppi consiliari decideranno stasera se individuare un percorso comune e quindi tentare di presentare giovedì in Consiglio un assestamento credibile, da gestire insieme. Amministrare questa situazione precaria dovrà comportare l'individuazione di "forme" per farlo e questo non risulta aspetto marginale. Ma si vedrà. Per ora il primo passo è che anche il centrosinistra si assuma la gravosa incombenza di approvare l'assestamento eventualmente concordato con il centrodestra, che escluda la Piave come mezzo per mettere una pezza e che sia coerente con le indicazioni della Corte dei conti.
E' un momento davvero difficile, il più arduo dell'amministrazione Còncina.

Germani e tutti i suoi, con sfumature diverse o addirittura con assenze giustificate, potrebbero astenersi. L'odore di un trappolone sarebbe forte, ma l'anatra volerebbe qualche giorno in più, fino a quando nel PD non decideranno di tirargli il collo.  
Soltanto un'approvazione unanime dell'assestamento ed una partecipazione responsabile alla gestione delle future complessità potrà servire davvero. Il resto è tattica.
Oggi Còncina porta la croce che ha scelto, ma è deplorevole che quelli del centrosinistra non siano disponibili neppure ad assumere il ruolo di "cireneo" e quindi ad aiutarlo a sopportare il peso di quel "legno" che loro stessi hanno costruito così pesante.

San Pietro Parenzo, che i nostri sciagurati amministratori possano osservare dietro e vedere la verità, soltanto quanta è necessaria per guardare avanti .

Pubblicato il: 18/10/2010

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