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Il rischio commissariamento raddoppia

"Il messaggio degli organi di controllo è stato chiaro: basta giocare. La Corte ha stigmatizzato fortemente le procedure di bilancio degli ultimi sei anni e gli scarsi risultati raggiunti dalla mia giunta nell'anno trascorso, poiché alcuni tentativi di dare un sistemazione ai conti dell'amministrazione non hanno avuto buon fine"

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ORVIETO - Il rischio commissariamento raddoppia: se anche si riuscisse ad approvare il bilancio nella seduta del 20 ottobre (la data è stata fissata), il 26 la sezione controllo della Corte dei Conti valuterà il documento e, se non corrisponderà ai criteri rigidissimi che ha imposto, dopo sei anni di bilanci pieni zeppi di previsioni "sbagliate" (per voler usare un eufemismo), trasmetterà tutto alla procura della Corte e quindi al prefetto. Con gli effetti a tutti noti: commissariamento. Un sindaco quanto mai preoccupato, a tratti anche emozionato, ieri mattina, in una conferenza convocata nel giro di un'ora, ha voluto trasmettere alla città il resoconto "devastante" - l'ha definito - dell'incontro che l'amministrazione comunale, tramite una delegazione bipartisan, ha avuto giovedì mattina, presso gli organi di controllo della Corte dei Conti. "Non è stata la solita bacchetta. Il problema non è più lo slittamento del Bilancio o la vendita o no della Piave - ha scandito Toni Concina - Il messaggio degli organi di controllo è stato chiaro: basta giocare. La Corte ha stigmatizzato fortemente le procedure di bilancio degli ultimi sei anni e gli scarsi risultati raggiunti dalla mia giunta nell'anno trascorso, poiché alcuni tentativi di dare un sistemazione ai conti dell'amministrazione non hanno avuto buon fine. Mi sento personalmente responsabile per non aver potuto realizzare questo inizio di programma di risanamento che sarebbe stato fondamentale". Per rimediare ora non ci saranno proroghe. Gli organi di controllo della Corte dei Conti, secondo quanto riferito dal sindaco, chiedono una inversione di rotta straordinaria. Non limature e neanche tagli, si tratta - ha precisato più volte il sindaco - di "eliminare centri di costo". Trema il teatro, trema il centro congressi per fare degli esempi, ma anche tutta la spesa socio - culturale. L'alternativa è il commissariamento. Commissariamento che potrebbe arrivare il 20 se non si approva il bilancio o il 26 se il bilancio non corrisponde al dettato della Corte. Il sindaco continua a lavorare per sventare entrambe le ipotesi. "Siamo di fronte alla necessità che nasca una seria consapevolezza da parte di tutti - è stato l'appello del sindaco - O vinciamo una battaglia dura tutti insieme o la perdiamo tra pochi giorni tutti. Da parte nostra non c'è nessuna voglia di giocare. E questo vale anche per i dirigenti e per i revisori che, forse avrebbero dovuto avere maggior rigore, pure nel passato". Concina si sforza di evitare ogni dietrologia e chiede uno sforzo collettivo, consapevole che anche gestire le conseguenze di un bilancio lacrime e sangue sarà tutt'altro che facile. "Non mi spavento - ha detto il sindaco - Il punto è uscire da questa situazione con una dignità per il Comune, diversa da quella che si avrebbe con il commissariamento. Inutile fare del terrorismo - ha detto - Basterebbe citare alcune conseguenze: il commissario interrompe i pagamenti verso i creditori, per i quali una situazione già drammatica, diventa esiziale. Altre conseguenze: il taglio al personale a tempo determinato, aumento al massimo delle tariffe per qualsiasi tipo di servizio, discussione sulla tenuta dei servizi, perdita dei finanziamenti per le infrastrutture (complanare inclusa)".

Pubblicato il: 16/10/2010

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