Archivio Orvietosi Archivio anni 2002-2012: NOTIZIE
NOTIZIE CORSIVI

Il sindaco fa appello alla città. 'Non si può più scherzare'

Quella della Corte dei Conti "Non è la solita ammonizione" ma un richiamo forte, che dovrebbe provocare "pesanti conseguenze". La situazione è "devastante". "Dunque, oggi serve un grande sforzo di solidarietà perché da soli non si va da nessuna parte. Dobbiamo avere la consapevolezza che il momento è durissimo"

foto di copertina

Questa mattina, nel corso di una lunga Conferenza Stampa, il Sindaco Antonio Concina ha fatto chiarezza sulla situazione molto critica della gestione amministrativa e contabile dell'Ente.

Pacato, ma visibilmente preoccupato, ha voluto dare conto degli scenari immediati, all'indomani dell'incontro svoltosi ieri presso la Corte dei Conti a Perugia dalla delegazione di amministratori e dirigenti del Comune. 

"Al momento non c'è nulla di drammatico da annunciare - ha esordito - ma, poiché lo sport principale in questa città è quello di commentare ogni cosa, lasciando spesso nell'incertezza i cittadini, ho deciso di fare il punto sulla situazione. Il Consiglio Comunale sul bilancio si terrà mercoledì 20 ottobre. Alle 14.07 di ieri ho fatto una dichiarazione al TG3 regionale. Qualche minuto prima erano tornati da Perugia per un incontro alla Corte dei Conti, in formazione bipartisan i nostri assessori e tecnici. Purtroppo il resoconto è stato devastante. Tanto è vero che ho risposto al giornalista della Rai che mi intervistava, che lo slittamento del Consiglio comunale era un semplice fatto tecnico, conseguenza degli incontri che si susseguono da tempo, specie negli ultimi 15 giorni, molte cose si stanno modificando, e quindi dirigenti, tecnici e assessori hanno bisogno di rielaborare dei documenti. Il problema in questo momento è un altro".

"Ovviamente il contenuto dell'incontro di Perugia è riservato nei suoi dettagli ma nella sua sostanza si gioca la costruzione di una manovra di questi e dei futuri bilanci. Forse finora si è giocato: il centrodestra aveva fatto circolare un documento articolato in sette punti da discutere con il centrosinistra che, a sua volta, aveva predisposto un documento sostanzialmente di natura costruttiva: ad eccezione di un paio di punti, di sapore propagandistico. Documenti che ho recepito nel tentativo di presentarci il 20 ottobre con un progetto che avesse senso. Frutto del lavoro encomiabile degli uffici e della Giunta e soprattutto del consigliere Pizzo che in questo momento sta facendo da collante prezioso. Quindi, la necessità di alcuni altri giorni di tempo per mettere insieme i due diversi punti di vista,  che sostanzialmente sono abbastanza omogenei". 

"Purtroppo pur essendo tutti animati dal desiderio di risolvere secondo gli schemi consolidati questa congiuntura di bilancio, la 'bacchettata' della Corte dei Conti ha cambiato le carte in tavole ed è stata ben diversa dalle solite lettere di rito. Ieri mattina, l'organo di controllo della Corte ci hanno detto 'Basta', stigmatizzando fortemente le procedure di bilancio degli ultimi anni ed anche gli scarsi risultati raggiunti dalla mia Giunta nell'anno trascorso, poiché alcuni tentativi di dare un sistemazione ai conti dell'Amministrazione attraverso programmi e progetti previsti non hanno avuto buon fine. E mi sento personalmente responsabile per non aver potuto realizzare questo inizio di programma di risanamento che sarebbe stato fondamentale. Non voglio fare nessuna polemica ideologica, l'atteggiamento dell'organo di controllo, sia pure cordiale, nella sostanza è più che severo. E' severissimo. Si aspettano dal Comune di Orvieto, che viene non viene considerato non in maniera esaltante in Umbria, una inversione di rotta straordinaria. Che vada oltre le discussioni tra sinistra-destra e Piave si o Piave no. Il 26 ottobre si riunirà la commissione della Corte dei Conti che valuterà con durezza il bilancio che decideremo di approvare il 20 ottobre, al punto da produrre conseguenze immediate verso il Comune".

"Siamo di fronte alla necessità che nasca una seria consapevolezza da parte di tutti. Nella riunione di ieri sera, ho trasmesso ai capigruppo le gravi preoccupazioni di questa amministrazione che essi dovranno avere a loro volta la bravura di trasferire ai consiglieri e ai partiti di riferimento. Non ho trasmesso la solita ammonizione della Corte dei Conti ma una intemerata forte, che dovrebbe provocare pesanti conseguenze. Da parte nostra non c'è nessuna voglia di giocare. E questo vale anche per i dirigenti e per i Revisori che, forse  avrebbero dovuto avere maggior rigore, pure nel passato.

Personalmente, come leader della Giunta e sindaco - chiamato anche a dover decidere in solitudine - avevo tre scenari di fronte a me:

1) gettare la spugna e anticipare i tempi della catastrofe. Ipotesi che ho immediatamente scartato perché non fa parte del mio DNA e non voglio tradire le 7111 persone che mi hanno eletto;

2) il bilancio non passa e il giorno dopo dobbiamo sottomettere alla Corte dei Conti il risultato del Consiglio e, subito dopo, questa assume delle risoluzioni;

3) presentare il bilancio costruito in maniera diversa - è ancora oggi in divenire - di emergenza che preveda misure di contenimento della spesa molto forti. Bilancio che, se passa, allora qualcuno si deve far carico di gestire".

"La Corte dei Conti, pur bacchettandoci per l'insuccesso dei tentativi di risanamento, ha rilevato che nel 2009 le uscite erano salite a 27,5 milioni e che nel 2010 le spese correnti erano scese a 23,5. Per il 2011 la limatura dovrà essere però diversa: non solo 'limare' ma eliminare centri di costo non più sostenibili per l'Amministrazione comunale.

L'approvazione del bilancio e la presentazione di questa proposta agli organi di controllo, richiederà l'assunzione di responsabilità pesantissime anche sul piano personale. Non mi spavento. Il punto è uscire da questa situazione con una dignità per il Comune, diversa da quella che si avrebbe con il commissariamento. Inutile fare del terrorismo. Basterebbe citare alcune conseguenze: il commissario interrompe i pagamenti verso i creditori, per i quali una situazione già drammatica, diventa esiziale. Altre conseguenze: il taglio al personale a tempo determinato, aumento al massimo delle tariffe per qualsiasi tipo di servizio, discussione sulla tenuta dei servizi, perdita dei finanziamenti per le infrastrutture (Complanare inclusa)".

"Questa Giunta ha avuto decine di dossier da esaminare e riaprire. Tante cose date per scontate non lo erano affatto. Complanare, casello nord sono state ripresi per i capelli. Idem per varianti e variatine con fondi che stavano per sparire. Tutta una serie di cose che ci hanno impegnato in maniera severa e silenziosa. Prego tutti di tenere in considerazione che di pratiche fondamentali ne abbiamo seguite e trattate tante, senza perdere di vista le necessità della vita corrente, perché il tentativo di non far morire la città sul piano socio-culturale è una questione che perseguirò fino al limite del possibile. Il tentativo di modificare il turismo culturale l'ho fatto a mie spese. In questo anno e tre mesi non abbiamo scaldato la sedia. Certo siamo sempre stati condizionati dalla situazione economica generale. Il sacrificio fatto da tutti i consiglieri di destra e di sinistra per l'uscita dal Patto di Stabilità ed il sacrificio degli assessori che lavorano con spirito altruistico ed impegnandosi di tasca propria per il lavoro che svolgono, è un vanto. Non abbiamo nulla di poco trasparente, nulla che sia andato in favore di parenti e amici, nulla che sia andato in favore di gruppi di riferimento. Onestà non solo intellettuale di tutti i consiglieri comunali e di tutti gli assessori. Oggi però serve un grande sforzo di solidarietà perché da soli non si va da nessuna parte. Avere la consapevolezza che il momento è durissimo. Sia che il sindaco resti, e segua le indicazioni capestro della Corte dei Conti, sia che lo faccia il commissario con un atteggiamento molto più distaccato. Serve consapevolezza. Sono preoccupato per tutto quello che potrà succedere nel futuro: saranno messaggi duri alla città, sia nell'una che nell'altra soluzione".

"Lo dico con la massima serietà di cui sono capace. Ieri, in commissione dei capigruppo, abbiamo avuto interessantissimi ed elevati interventi, purtroppo non c'è più tempo per fare questo. Non c'è più il tempo per riempire tante cartelle di bei programmi, perché la situazione non consente più distrazioni e neanche legittimi e profondi ragionamenti. Da qui al 20 ottobre, tutti insieme, dobbiamo presentare un progetto sensato di risanamento futuro del bilancio. Stiamo lavorando costantemente sulla base delle richieste della Corte dei Conti, severissima dopo una sostanziale tolleranza di vari anni su quella che viene giudicata una gestione 'non esemplare' dei passati bilanci del Comune. Ora non è il momento degli slogan elettorali e del rimpallo delle responsabilità. La situazione politica orvietana è complicata, che fa riferimento a una situazione politica nazionale a dir poco confusa. I partiti maggiori di destra e di sinistra hanno al loro interno i loro problemi. Mi piacerebbe che in questa vicenda non volteggiassero avvoltoi. Pur comprendendo tutto, non vorrei che si facesse troppo riferimento a personaggi, situazioni e idee superate. Ora dobbiamo vincere una battaglia tutti insieme o la perderemo presto tutti insieme".

Alle domande dei giornalisti il sindaco ha così risposto:

D. La Corte ha la facoltà di disporre subiti il commissariamento?

R. L'organo di controllo potrebbe passare subito le carte alla Procura della Corte dei Conti che può prendere provvedimenti rapidi.

D. Quale sarà l'entità dei tagli?

R. I capigruppo devono confrontarsi al loro interno. Siamo in contatto in ogni momento per approfondire i temi. Il problema non è tanto quantitativo ma di inversione di tendenza.  Dobbiamo dimostrare un percorso virtuoso che possa attuare il progetto di bilancio proiettato nel futuro ed esplicitare tempi e misure. Significa ridimensionare i centri di costo ai quali la città è abituata. I settori socio-culturali purtroppo dovranno essere i più colpiti. E questa scelta dovremo farla tutti insieme.

D. A quali avvoltoi si riferisce?

R. Immagine forse un po' troppo colorita. Nella necessaria ricerca di punti comuni di dialogo e di proiezioni future ritengo che il mestiere deve essere in mano a chi è istituzionalmente deputato a lavorare. Io non sono capace di avere riferimenti occulti. Trovo che tante lezioni e proiezioni sofisticatissime che vengono da più parti distolgono il lavoro che correttamente deve essere fatto. Io posso essere considerato per alcuni anche una parentesi o un incidente di percorso, ma finché sono qui, lavoro con la mia testa e con chi fa proposte serie e trasparenti. E' finito il tempo dei giochi che potevano funzionare nel passato. La discontinuità ci ha obbligato a fare chiarezza e guardare nelle carte. Giorni fa abbiamo avuto la sorpresa di individuare conti del 2008 ancora da pagare: questo dà il senso di quanto non fosse perfettamente lineare un certo andazzo. Abbiamo avuto le nostre polemiche interne. Quando mi sono insediato ho scritto una lettera a tutti i dipendenti comunali per tranquillizzarli sulla loro posizione personale e su nessuna intenzione del Sindaco ad iniziare azioni discriminatorie. Messaggio che è stato sostanzialmente recepito, forse non da tutti. Anche nel futuro non voglio cambiare registro. Mi assumo le mie responsabilità avendo degli obblighi per la nostra città. Dobbiamo perdere tutti di vista interessi particolari e di appartenenza.

D. Rimpiange di non aver fatto accordi prima?

R. Ricordo che il mio discorso programmatico di insediamento fu approvato all'unanimità (e per combinazione fu seguito dal suo della campane di Sant'Andrea!). Qualche tempo dopo cominciai insieme all'assessore Romiti la ricerca di collaborazione con le altre forze politiche nelle forme più aperte possibile. Il progetto del tavolo politico-tecnico è stato istituito subito dopo. In effetti, un anno e tre mesi di esperienza mi hanno insegnato molte cose. Oggi, però, se devo essere commissariato mi faccio commissariare dal Prefetto e non dalla destra o dalla sinistra. Se devo cambiare un assessore lo decido io, tenuto conto della piena disponibilità di tutti i colleghi di Giunta. In ogni caso mi interessano solo operazioni che abbiamo un senso. E quindi valuteremo la questione nel momento in cui sapremo che futuro ci attende.

 

Pubblicato il: 15/10/2010

Torna alle notizie...