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Débacle del progetto di risanamento del centrodestra. Anche la Corte dei Conti boccia la vendita della Piave

L'alienazione della ex caserma non può essere funzionale ai bilanci 2009 e 2010. Non ci sarebbero né le condizioni tecniche, né di mercato. L'alienazione dei parcheggi nella manovra al posto della vendita della Piave ora sembra non solo preferibile politicamente, ma addirittura tassativa

foto di copertina
ORVIETO - Colpo di scena: anche la Corte dei Conti boccia la vendita della Piave. L'alienazione della ex caserma non può essere funzionale ai bilanci 2009 e 2010. Non ci sarebbero né le condizioni tecniche (né di mercato). In questi termini grosso modo si sarebbe espressa la magistratura contabile consultata ieri mattina dall'assessore Maurizio Romiti sulla fattibilità tecnica della manovra di riequilibrio slittata orami a giovedì prossimo, 21 ottobre (previo via libera del prefetto, in quanto la data è oltre ogni tempo massimo fissato per il commissariamento). Insomma, se Concina aveva già aperto al centrosinistra all'idea di inserire l'alienazione dei parcheggi nella manovra al posto della vendita della Piave ora l'operazione sembra non solo preferibile politicamente, ma addirittura tassativa. Il centrosinistra, in definitiva, porta a casa due vittorie in due giorni. Ma siamo solo all'inizio della partita. E l'impressione è che il vincitore non ci sarà. Sì perché quel che è peggio, è che a quanto pare la Corte dei Conti avrebbe chiesto anche una bozza del preventivo 2011 per la fine del mese. Ennesimo pugno nello stomaco. Il commissariamento, insomma, è ancora, se non sempre più dietro l'angolo, anche in considerazione del fatto che il Pd, come anticipato ieri, rimane intenzionato a votare contro se, come sembra fino ad oggi, del documento proposto dovesse passare solo la Piave, senza la "dichiarazione di fallimento" del centrodestra e senza giunta tecnica. Di qui l'appello che ieri il sindaco Toni Concina ha rivolto alle forze politiche e specificatamente al centrosinistra. "La possibilità di evitare il commissariamento è nelle mani delle forze politiche" ha detto Concina spiegando il rinvio del consiglio comunale. "Questa decisione - ha spiegato il sindaco - è maturata con grande consapevolezza di tutte le forze politiche, che ringrazio. Un approdo responsabile, all'indomani della esplicitazione dei punti politici posti da entrambi gli schieramenti di centrodestra e centrosinistra. Naturalmente, l'obiettivo dell'amministrazione è quello di collaborare con tutte le forze attive e rappresentative della città. Una realtà, per molti aspetti solida ma anche fragile, che merita la massima attenzione. Alle forze di centrosinistra ho già detto che, non ritengo di essere - né io, né il centrodestra nel suo insieme - il responsabile della situazione economico-finanziaria che si è determinata. Quindi, nessuna ammissione di fallimento da parte mia e della giunta, bensì ampia disponibilità a lavorare insieme per convergere su molte delle proposte che il centrosinistra avanza. A partire dalle necessarie riflessioni relative al futuro della caserma Piave. Ma da parte di tutti, occorre aver chiare le vere esigenze dei cittadini e delle imprese, che anche ieri (mercoledì per chi legge, ndr), nell'assemblea territoriale di Confidustria hanno lanciato alle Istituzioni, alle banche e non solo, segnali ben precisi. Sfide per lo sviluppo futuro della città, in cui le imprese intendono contare. Ai soggetti pubblici chiedono impegni, chiarezza, coraggio. E non dietrologie"."Nei prossimi giorni prima della nuova convocazione del consiglio per la discussione ed approvazione del consuntivo di bilancio - conclude il sindaco - auspico che vi siano altrettante assunzioni di responsabilità ai vari livelli della politica e della vita civile".

Pubblicato il: 15/10/2010

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