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Rifiuti. La CGIL chiede un incontro urgente con le istituzioni

E rinnova la sua posizione sul piano ACEA-SAO e sul progetto di  Terni Green

La CGIL di Orvieto e la Filctem Cgil Terni hanno chiesto un incontro urgente al presidente dell'ATI 4, agli assessori regionale e provinciale all'Ambiente e ai sindaci dei Comuni di Terni e Orvieto per illustrare la posizione del sindacato di fronte alle scelte che dovranno essere adottate in merito al trattamento rifiuti, all'ampliamento della discarica di Orvieto da parte di SAO/ACEA  e al progetto di  Terni Green circa la realizzazione di un biodigestore nel territorio di Terni.

"La presentazione del piano di revamping dell' impianto di trattamento rifiuti e ampliamento della discarica di Orvieto da parte di SAO/ACEA  e del progetto di  Terni Green circa la realizzazione di un biodigestore nel territorio di Terni rappresentano una evoluzione positiva rispetto alla necessità di una evoluzione tecnologica degli impianti collegata alla imprescindibile necessità di aumentare la raccolta differenziata, il recupero e riuso dei rifiuti,  aprono però tuttavia molti interrogativi che necessitano di una più adeguata chiarezza rispetto alla compatibilità dei progetti presentati al momento della costruzione del Piano Regionale dei Rifiuti e del  Piano d'ambito che prevedevano l'implementazione degli impianti esistenti, la coerenza dei progetti presentati rispetto ai bacini di utenza, ai vincoli relativi ai quantitativi di rifiuti necessari per l'ottimizzazione degli investimenti.

La Cgil ha sempre sostenuto, in modo particolare nella fase di partecipazione sul Piano Regionale dei Rifiuti, e poi nella presentazione del piano d'Ambito che:

  1. è necessario puntare, in primo luogo, ad una forte riduzione dei rifiuti prodotti attraverso l'informazione e la costruzione di una cultura individuale e collettiva che favorisca comportamenti responsabili da parte dei cittadini, delle aziende e del "mercato" questi ultimi con particolare riferimento alla riduzione degli imballaggi;
  2. aumentare la raccolta differenziata attraverso  la raccolta porta a porta, la partecipazione dei cittadini e la agevolazioni tariffarie;
  3. innovare il sistema di completamento e chiusura del ciclo dei rifiuti per la parte non differenziata e non riciclabile con l'obiettivo di rendere sempre più esiguo il quantitativo di rifiuti da inviare in discarica;
  4. la realizzazione di un sistema di governance  e industrializzazione del sistema che superi l'attuale frammentazione, auspicando una coesione dei soggetti imprenditoriali presenti;
  5. la valorizzazione delle risorse umane a partire dalla salvaguardia dei livelli occupazionali ma con l'obiettivo di una crescita qualitativa e quantitativa delle risorse umane impiegate nella raccolta, nel trattamento ma soprattutto nelle filiere del recupero e del riuso;
  6. in una logica di responsabilità va sostenuto il principio dell'autonomia d'ambito nello smaltimento dei rifiuti (valutando i parametri necessari a garantire le economie di scala)."

Pubblicato il: 15/10/2010

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