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Il nuovo presidente degli industriali è Danilo Mira

Gli industriali dell'Orvietano hanno ribadito la volontà di riaffermare il proprio ruolo nell'ambito del sistema locale, invocando però con forza l'esigenza di "non essere lasciati soli" e di ricollocare Orvieto in Umbria e in Provincia di Terni.

foto di copertina

ORVIETO - Sono indignati per l'abbandono della Piave, vogliono procedure più snelle e meno burocrazia soprattutto in tema di appalti, più infrastrutture, accesso al credito e soprattutto chiedono assetti di governo adeguati ed efficienti per una robusta semplificazione in materia di l'urbanistica, mobilità, insediamenti produttivi, servizi pubblici locali. Un governo che decida, insomma, anche sulle questioni più delicate come le cave. E che decida insieme a loro perché gli imprenditori vogliono "incidere nell'individuare le priorità e non essere chiamati soltanto per approvare progetti pensati da altri". Per le istituzioni ma anche per le banche suona la sveglia. Il vigoroso richiamo arriva dall'assemblea di Confindustria "Orvieto oltre la Rupe: cultura, innovazione, impresa nei mercati della globalizzazione" che si è tenuta nel pomeriggio di ieri, dopo il rinnovo interno delle cariche, in una sala dei Quattrocento gremita di imprenditori, autorità e categorie.

Il nuovo presidente per il prossimo triennio è l'imprenditore Danilo Mira (a destra nella foto) eletto all'unanimità dall'assemblea dei soci. Mira, al fianco del presidente provinciale Umbro Bernardini si è detto "felice" di assumersi tale responsabilità. Al presidente uscente Sergio Spadoni, presidente dal 2005 anno di fondazione della sezione orvietana, è toccato però l'intervento centrale della giornata. Un intervento fermo in cui gli industriali dell'Orvietano hanno ribadito la volontà di riaffermare il proprio ruolo nell'ambito del sistema locale, invocando però con forza l'esigenza di "non essere lasciati soli" e di ricollocare Orvieto in Umbria e in Provincia di Terni. "Questi due enti devono tornare ad essere nostri interlocutori privilegiati" ha detto Spadoni.

Gli industriali hanno chiesto anche un tavolo per partecipare alla discussione sul destino della Piave, oltre che impegni ceti su complanare, casello, completamento della trasversale Rieti-Terni-Orte-Civitavecchia, miglioramento dei collegamenti con Perugia, potenziamento del traffico ferroviario, turismo e difesa e promozione delle produzioni locali (dal vino al cotto).

Pubblicato il: 14/10/2010

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