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Centrosinistra unito chiede a Còncina una Giunta tecnica fino al voto di primavera

Soltanto così potrà avere il voto per far approvare il bilancio ed evitare il commissariamento. Ma niente vendita della Piave, considerata strategica per lo sviluppo e non per "tappare buchi"

ORVIETO - No alla vendita della Piave, Concina ammette il fallimento del governo di centrodestra e si "auto - commissaria" nominando una giunta tecnica che traghetti il Comune fino al voto, in primavera. È con questa proposta che, nella tarda serata di ieri, una delegazione del centrosinistra ha salito le scale della dimora comunale per bussare alla porta del sindaco. La strategia unitaria del centrosinistra arriva dopo giornate convulse, alla vigilia della discussione di domani della manovra di riequilibrio dei conti in piena crisi finanziaria e politica. Ma andiamo con ordine. Il Pd con il coordinamento comunale di lunedì sera che si è svolto alla presenza dei segretari provinciale e regionale, aveva prima deciso di "staccare la spina a Concina", stabilendo di votare contro sul bilancio, poi è spuntata la proposta degli alleati minori - Socialisti, PdCi, Prc - in un incontro della coalizione nel pomeriggio di ieri. Risultato: dal vertice è uscita a tarda sera la strategia-ultimatum che è stata immediatamente sottoposta al sindaco. Molto dipenderà dalla scelta che passerà sulla Piave, uno dei cinque punti di Concina che, nel frattempo, sono diventati sette. La parola vendita non compare mai sul documento del sindaco. Ma è chiaro che su questa operazione il sindaco punti fortemente per la stabilizzazione del bilancio. Non a caso al punto due, ovvero Caserma, Concina parla dell'urgenza di definire "nel più breve tempo possibile" la problematica " così - dice - da avviare tale area ad una corretta rifunzionalizzazione, nel solo interesse della città e da raggiungere - è specificato - il miglior effetto per la stabilizzazione del bilancio". In quest'ultimo passaggio molti leggono una sola parola: vendita. La stabilizzazione dei conti, d'altro canto, è il primo punto ed anche quello omnicomprensivo, visto che tutti gli altri "si pongono in stretta relazione con tale obiettivo". Allora eccoli, i punti. Il due è la caserma. Tre, opere pubbliche: sono indicate le priorità di complanare, variante e casello, oltre che il rifinanziamento della legge speciale. Poi vengono le politiche sui rifiuti rispetto alle quali il sindaco ribadisce "l'interesse principale della salvaguardia dell'ambiente" e la necessaria "massimizzazione del ritorno economico per la città". E ancora le già annunciate "revisioni delle convenzioni in atto e il parallelo riordino della pianta organica" comunale. Il sindaco intende portare avanti la riorganizzazione interna della macchina amministrativa ricollocando il personale ed eventualmente destinarlo alla gestione di servizi attualmente esternalizzati in forma onerosa. Sesto punto, "una nuova politica della sosta e del traffico", con l'obiettivo di liberare il centro storico dalle auto e potenziare la mobilità alternativa. Infine - punto sette - una nuova programmazione urbanistica nella quale sintetizzare lo sviluppo turistico, culturale e imprenditoriale nel rispetto del territorio, iniziative che "dovranno culminare con l'esito positivo della pratica attualmente pendente presso l'Unesco". Ora pero il documento del centrosinistra rimette tutto in gioco, in primis per la definizione di una strategia sulla Piave e poi perché contiene una proposta tecnico - politica più complessiva che sta al sindaco, ma anche e ai suoi, adesso giudicare.

Pubblicato il: 13/10/2010

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