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Il pm Guido Guidi chiede sette anni e mezzo per Guido Peparaio

Ieri mattina a Palermo. L'impiegato di Ficulle è coinvolto nel processo Hiram, l'inchiesta sugli intrecci tra mafia e massoneria per la quale è già stato condannato a sei anni e mezzo l'orvietano Rodolfo Grancini

ORVIETO - Sette anni e mezzo per Guido Peparaio. Tanto ha chiesto il pm Guido Guidi ieri mattina a Palermo ai giudici della Terza Sezione Penale, per l'impiegato di Ficulle della Cassazione al termine della lunga requisitoria che ha impegnato due udienze del processo Hiram, l'inchiesta sugli intrecci tra mafia e massoneria per la quale è già stato condannato a sei anni e mezzo l'orvietano Rodolfo Grancini. Una richiesta pesante (Peparaio contrariamente a Grancini è processato per rito ordinario) sebbene il pubblico ministero abbia rinunciato a contestare il concorso esterno in associazione e un'aggravante. Resta il reato principale che è quello di corruzione reiterata in atti giudiziari. In sostanza, per l'accusa Peparaio, per il lavoro che svolgeva, avrebbe aiutato Grancini a ritardare processi o notifiche di provvedimenti per imputati legati a Cosa Nostra. Il legale Manlio Morcella che, insieme agli avvocati Bruno Poggio e Manfredi Scibilia, difende l'impiegato di Ficulle incassa con una certa soddisfazione il fatto che l'accusa abbia rinunciato a contestare il reato di stampo mafioso e affila le armi per l'arringa del prossimo 21 ottobre. In calendario c'è già anche un'altra udienza, per il 27. L'inchiesta Hiram (2008) ha svelato un intricato sistema di collegamento tra mafia e massoneria finalizzato a ritardare i processi e i provvedimenti della Suprema Corte. Centro nevralgico di questo meccanismo sarebbe stato il faccendiere orvietano Rodolfo Grancini che avrebbe fatto da tramite tra Cosa Nostra e la Cassazione.

Pubblicato il: 13/10/2010

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