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Lettera aperta sul 'saccheggio' del sistema orvietano dei rifiuti

di Maurizio Conticelli ed Andrea Scopetti "La ipotesi di realizzazione di un biodigestore a Terni da parte di Ternigreen in accordo con ASM azzera il progetto SAO/ACEA...noi non vogliamo divenire il "butto" ora delle inefficienze ternane, ora delle emergenze perugine!"

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La ipotesi di realizzazione di un biodigestore a Terni da parte di Ternigreen in accordo con ASM per trattare circa 35.000 t di rifiuti organici all'anno (vedi notizie apparse sulle cronache regionali dei quotidiani del 9.10.2010), azzera il progetto SAO/ACEA inerente il ravamping del centro di compostaggio delle Crete di Orvieto ed accentua la marginalità decisionale a cui sembra condannata l'area orvietana.

Necessita a questo punto rammentare alcuni fatti:

1)      Il I piano regionale per la gestione dei rifiuti è stato modificato con DGPR n° 653 del 26.9.1995 accorpando i bacini 8 (Ternano) e 9 (Orvietano) ed autorizzando l'ampliamento delle Crete (II calanco, poi iniziato ad utilizzare a fine 1997), con la realizzazione di impianti per la preselezione ed il compostaggio. La decisione fece seguito ad incontri svolti tra i Comuni della Provincia di Terni, che convennero in modo pressoché unanime sulla proposta orvietana, anche per le difficoltà insuperabili nel trovare siti idonei per la realizzazione di discariche in particolare all'interno del territorio dei comuni di Terni, Sangemini e Narni.

2)      La Regione Umbria, con determinazione dirigenziale n° 8444 del 19.9.2001, discendente da apposita DGR del 29/8/2001, ha autorizzato la realizzazione di una stazione di trasferenza dei rifiuti urbani in loc. Maratta,  che ha vanificato le attività dell'impianto di preselezione di Orvieto, creando difficoltà gestionali ed occupazionali. Si è trattato di fatto di una variante al piano regionale attuata in modo non legittimo con decisione di un dirigente su materie di competenza del Consiglio Regionale.

3)      La Provincia di Terni, con determinazione dirigenziale n° 30414 del 14.5.2007, ha autorizzato lo smaltimento presso la discarica di Orvieto di numerosi rifiuti speciali non pericolosi, tra cui fanghi, ceneri e scorie,  senza il coinvolgimento  - richiesto a più riprese - del Consiglio Comunale di Orvieto.

I fatti suddetti, uniti a quelli più recenti quali le modalità di svolgimento della VAS sul piano d'ambito e la stessa formazione del piano regionale dei rifiuti del 2009, evidenziano l'affermarsi nel tempo di una dinamica decisionale esterna alla comunità orvietana, che ora viene amplificata dalla notizia sul biodigestore sopra accennata.

Se Terni ha deciso di saccheggiare nuovamente il sistema orvietano dei rifiuti, è bene a questo punto che cominci a pensare ad individuare una discarica sul proprio territorio: noi non vogliamo divenire il "butto" ora delle inefficienze ternane, ora delle emergenze perugine!

Orvieto, 10.10.2010

f.to Maurizio Conticelli

f.to Andrea Scopetti

 

P.S. 1) Il mancato funzionamento dell'inceneritore di Terni - fermo da quasi tre anni - ha contribuito a riempire anticipatamente il sito delle Crete. Riteniamo inaccettabile che per alcuni anni - fino al 2017 secondo i dati circolati nei documenti della VAS - in attesa della ripresa dell'incenerimento, enormi quantitativi di "rifiuti secchi" vengano seppelliti nei calanchi orvietani.

Esperienze consolidate a livello nazionale, come abbiamo potuto constatare recentemente proprio ad Orvieto con le iniziative di Ponte nelle Alpi, dimostrano che esistono alternative valide e prontamente realizzabili per recuperare e riciclare i rifiuti basate sul sistema "porta a porta".

P.S. 2) La sentenza della Corte dei Conti della Campania n° 1492 del 9.12.2009, prima del genere in Italia, condanna le amministrazioni pubbliche che non hanno attivato in modo adeguato la raccolta differenziata: a buon intenditor poche parole!

Pubblicato il: 11/10/2010

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