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PdCI consiglia silenzio

Per Carlo Tonelli è una questione di stile, che non apparterrebbe a quanti vogliono invece procurarsi visibilità raccontando come pensano

foto di copertina

Carlo Tonelli, consigliere comunale e del PdCI, interviene nel dibattito politico successivo alla diserzione del bando sulla concessione dei parcheggi  e consiglia tutti gli attori politici a stare zitti e a parlare soltanto nelle sedi istituzionali. Una questione di stile, che non apparterrebbe a quanti vogliono invece procurarsi visibilità raccontando come pensano.
Il suo intervento lo ha sintetizzato nel titolo "Il silenzio pesante del PdCI: un invito, un consiglio, un modo di fare politica".


"In un momento oggettivamente difficile per la Città di Orvieto sia per la  profonda crisi del ruolo e funzioni dei partiti e della politica, sia per le problematiche amministrative del passato, presente e futuro, non aiutano, a mio avviso, i facili distinguo post-analitici che hanno costituito il tormentone delle passate settimane e degli ultimi giorni.

Mi riferisco alle posizioni di Massimo Gnagnarini analista finanziario e dirigente dell'UDC in riferimento alle due delibere relative ai parcheggi che il Consiglio comunale ha approvato:

bando concessione venticinquennale di posti auto nei parcheggi insilati del centro storico esternalizzazione dei parcheggi di superficie e ad articoli e commenti di vari autori sugli stessi temi e sul fallimento dei bandi di vendita degli immobili comunali e della esternalizzazione dei parcheggi di superficie.

 

Se il sottoscritto  in occasione del Consiglio comunale dell'8 ottobre 2009 ha dichiarato:

"Ho perplessità anche sull'articolato e non credo che ci sia poi, però mi auguro di sbagliare, una corsa per questo tipo di acquisto, di concessione per 25 anni; mi rimane anche un po' poco chiara  l'ultima frase dell'analisi allegata alla schema di deliberazione dove si ipotizza anche una forma di finanziamento particolarmente vantaggiosa con un istituto di credito; credo che se un cittadino debba fare ricorso ad un finanziamento, l'affare venga meno dal punto di vista proprio di affare del cittadino"

 

Se tale conclusione era preventivabile ed io non solo lo avevo sottolineato   ma avevo ipotizzato anche costi ulteriori derivanti da un eventuale ricorso a finanziamenti che avrebbero reso ancor meno appetibile "l'acquisto" e nonostante ciò non ho cavalcato la strada facile dell'avevo detto,  appare fuori luogo che rappresentanti di forze politiche che hanno appoggiato tali scelte operino distinguo a posteriori.

Troppo facile.

In relazione poi alla esternalizzazione dei parcheggi a pagamento,  mentre Gnagnarini fa una attenta valutazione sulla convenienza di tale progettualità e dichiara che, pur inserito in una logica di bilancio, è un pessimo affare per le casse comunali (ed io sono d'accordo con lui) e suggerisce l'annullamento del bando il rappresentante del suo partito in Comune, Piergiorgio Pizzo, stimabilissima persona, al quale auguriamo buon lavoro per l'incarico conferitogli dal sindaco, si esprime nel Consiglio comunale del 18 giugno 2010 in questi termini: "abbiamo dovuto alienare i parcheggi della città anche se secondo me la delibera che poi è stata presa dalla Giunta è eccezionale, perché prevede poi comunque una partecipazione all'utile che la società avrà sui parcheggi .".

Troppo facile.

 

Se il sottoscritto, nonostante l'amarezza per il flop del bando della Piave ed i sarcastici e superficiali commenti ad esso susseguenti, si astiene dal commentare il fallimento di tutti i recenti bandi proposti dalla nuova Amministrazione, forse  altri dovrebbero fare altrettanto perché Orvieto ha un passato, un presente ma soprattutto un futuro da costruire.

 

Se il sottoscritto ha scelto di non far parte del Gruppo di Lavoro Politico( GPL) e non ha sottoscritto il patto "Orvieto nel futuro" per coerenza politica e nonostante ciò evita di dare facili lezioni a tutti,

allora, in un momento drammatico per Orvieto, nell'attesa delle prossime scadenze ( bilancio, Piave e rifiuti) che metteranno a dura prova l'onestà intellettuale della politica locale sarebbe opportuno

maggior silenzio, lavoro e toni alti (acustici e politici) nei soli luoghi istituzionali.

E' un invito, un consiglio, un modo di fare politica.

Io vado per la mia strada con quello che mi è stato insegnato: rilevare al momento quello che non va bene e discutere lealmente ed aspramente nelle istituzioni: è questo che dà visibilità, forza e credibilità politica.

Al di fuori di tutto ciò l'impegno mio e del partito che rappresento è per il lavoro silenzioso, la formazione della classe dirigente del futuro , l'ascolto ed il dialogo con la gente.

Un silenzio pesante ma obbligatorio per chi vuole contribuire a costruire il futuro della città.

I comunisti italiani hanno intrapreso questo percorso politico e non aspettano più nessuno.

In cammino si possono poi fare gli incontri giusti ed anche se si rimane soli si è lavorato per la città di Orvieto (reale o utopica)".

 

Tonelli Carlo, capogruppo consiliare PdCI

Pubblicato il: 02/10/2010

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