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Concina.' Una volta approvato il bilancio, valuteremo le prospettive di questa maggioranza'.
Ranchino incalza e chiede una 'revisione della città'

Un appello al senso di responsabilità del sindaco.  Serve però "una piattaforma programmatica sulla quale costruire una maggioranza programmatica"  detta Orvieto Libera

foto di copertina

ORVIETO - Un appello al senso di responsabilità per approvare almeno il bilancio. Poi si vedrà, se ci sono i presupposti per andare avanti. È questa grosso modo la direzione indicata dal sindaco Toni Concina all'indomani dell'ennesimo flop dell'ennesimo bando che complica terribilmente i conti comunali e spinge tutta la città, non solo le forze politiche, ad interrogarsi sul destino dell'attuale amministrazione. Commissariamento? Rimpasto in giunta? Elezioni? "L'obiettivo resta il risanamento delle finanze - scandisce il sindaco Toni Concina - con qualche difficoltà in più, per le situazioni che non si sono verificate, per errore, per sfortuna, per incapacità. Non lo so. Di certo sono concentrato sui conti del bilancio. Se c'è gente responsabile si farà. Una volta approvato il bilancio, valuteremo le prospettive di questa maggioranza". Insomma, in questa fase torna maledettamente attuale il famoso patto per Orvieto. "Era e è un'occasione buona, d'altro canto i 7111 voti con cui sono stato eletto mi affidano un mandato ampio" afferma il sindaco che torna a tendere la mano a sinistra, a chi ha a cuore la città più che gli steccati ideologici. Bisognerà vedere ora le condizioni che imporranno le forze politiche - il prezzo per il centrosinistra potrebbe essere un corposo rimpasto in giunta - e in quale modo si arriverà all'accordo sul bilancio per allontanare nell'immediato il commissariamento. Serve però "una piattaforma programmatica sulla quale costruire una maggioranza programmatica" detta Orvieto libera, diversamente il gruppo di riferimento del sindaco è pronto a dire basta. È proprio l'associazione dell'avvocato Angelo Ranchino, infatti, a indicare per prima le condizioni per rinnovare la fiducia al primo cittadino. "Il prossimo consiglio comunale - dichiara Ranchino - sarà il momento in cui non si valuterà solo la sostenibilità finanziaria del bilancio ma si valuterà in modo definitivo l' operatività di questa amministrazione. Orvieto Libera attende, da tempo, risposte dal sindaco sulla costruzione di una maggioranza intorno ai temi centrali della vita della città, e attende di conoscere le sue intenzioni in merito alle ben note ed identificate disfunzioni, oggetto di ripetute riunioni politiche, e causa anche di dimissioni eccellenti dalla giunta, che hanno impedito di porre in atto con decisione i progetti di rinnovamento di Ol che sono da troppo tempo in attesa di essere esaminati". Detto ciò Ranchino sollecita "un programma di maggioranza, che leghi le forze politiche che, per senso di responsabilità, intendano compiere, al di fuori dei loro schemi di partito e delle loro utilità, un ulteriore sforzo per approvare quegli atti indispensabili che fino ad oggi sono stati rimandati". In assenza però di una piattaforma programmatica comune che dia un minimo di stabilità e di incisività all'azione di rinnovamento auspicata, l'avvocato non solo evoca ma invoca il commissario, arrivando a rimpiangere che non sia arrivato già un anno fa. Intano la vendita della ex caserma per risolvere i guai di bilancio è data per scontata da più parti. "Quando si ha l'acqua alla gola - risponde il sindaco a tal proposito - non si sta a guardare il colore del salvagente".

Segue il testo integrale della nota diffusa da Orvieto Libera a firma di Angelo Ranchino.

Quale futuro per la città?

Il prossimo bilancio sarà evidentemente il punto di svolta per la sopravvivenza del sindaco Concina e dell'attuale Consiglio comunale.

Il bilancio 2010 sembra essere stato virtuoso, posto che da circa 28 milioni e mezzo di uscite, i tagli e le economie varate con il bilancio preventivo siano tali da condurre ad un risultato di gestione di circa 23 milioni e mezzo / 24 milioni di uscite.

E' evidente che tali tagli sono stati visibili e con ciò si spiegano le lamentele di molti cittadini che hanno visto maggiore sporcizia, minore manutenzione ecc.

Ciò dimostra però che una diversa attenzione alla gestione dell'Ente è possibile e i risultati sono già visibili; e molto si può ancora fare.

Ma la gestione Concina è appesantita dai problemi del passato:

- i noti 7 milioni e mezzo di riequilibrio del 2009, relativi alla gestione degli anni precedenti, ancora non incassati;

- alcuni crediti inesigibili, ancora provenienti dal passato;

- un continuo flusso di passività derivante da impegni pluriennali non revocabili e dall'architettura di un Comune sovradimensionato per servizi e apparati, la cui riforma passa per accordi politici e minoranze consiliari e dunque è quantomai difficile da affrontare, toccando da vicino persone ed interessi.

L'accumulo di tali fardelli, e la loro mancata risoluzione (per sfortuna o responsabilità poco importa), costituisce un freno all'azione di una Giunta che è costretta a tagliare l'indispensabile e che non possiede neanche risorse per completare, ad esempio, il parcheggio di Via Roma che, altrimenti, sarebbe stato gestito da subito ed in proprio.

Necessita, come più volte ricordato, compiere quelle necessarie riforme strutturali idonee a far scendere la spesa corrente incidendo sugli impegni pluriennali, sulle società e sugli Enti partecipati, sui centri di spesa ricorrenti; necessita una revisione della città che Orvieto Libera ha disegnato ed ha posto all'attenzione del sindaco e della Giunta, oltre che della Città, in molte occasioni.

Certo, molte altre cose si potevano fare e non è comprensibile perché non siano state fatte: ad esempio una politica per il Palazzo dei Congressi, che si potrebbe esternalizzare per un cospicuo numero di giornate a vantaggio di un operatore professionale imponendo un numero obbligato di impegni congressuali, così avviando un volano indotto, utile, se non per le casse del Comune, almeno per la Città.

E per far questo non serve danaro.

Ancora, vi sono numerosi centri di costo che possono essere eliminati e progetti che si rincorrono da troppo tempo, quali una nuova gestione, coordinata con la Provincia di Terni, del Palazzo del Gusto, che non riesce a vedere la luce.

Il prossimo Consiglio comunale sarà dunque il momento in cui non si valuterà solo la sostenibilità finanziaria del bilancio ma si valuterà in modo definitivo l' operatività di questa amministrazione; Orvieto Libera attende, da tempo, risposte dal sindaco sulla costruzione di una maggioranza intorno ai temi centrali della vita della Città, e attende di conoscere le sue intenzioni in merito alle ben note ed identificate disfunzioni, oggetto di ripetute riunioni politiche, e causa anche di dimissioni eccellenti dalla Giunta, che hanno impedito di porre in atto con decisione i progetti di rinnovamento di Orvieto Libera che sono da troppo tempo in attesa di essere esaminati.

Dunque necessita un passaggio politico determinante, che è la condizione sulla quale Orvieto Libera pone il proprio differenziale per rinnovare il proprio impegno al sindaco; il Consiglio comunale dovrà raggiungere una maggioranza su un programma di pochi punti determinanti per il futuro economico e sociale della città, che costituisca il plafond sul quale costruire il prossimo bilancio e l'azione del governo della città per il prossimo triennio.

Un programma di maggioranza, che leghi le forze politiche che, per senso di responsabilità, intendano compiere, al di fuori dei loro schemi di partito e delle loro utilità, un ulteriore sforzo per approvare quegli atti indispensabili che fino ad oggi sono stati rimandati.

Un programma che consenta alla classe imprenditoriale, con la quale alcuni argomenti centrali andranno concertati (in attesa di rendere stabile un tavolo di confronto con i "corpi sociali intermedi", che costituisca il luogo di scambio tra l'Amministrazione e le forze sociali e produttive),  di identificare le direttrici dei propri investimenti e di accrescere la forza vitale del tessuto economico della città e del suo territorio.

Un programma intorno al quale agire in modo forte in Regione ed in Provincia, al fine di rivendicare l'importanza della nostra area, stranamente dimenticata da quando non ha più un'etichetta di centro sinistra, ed attivare l'obiettivo strategico del rilancio dell'area Amerino - Orvietano che è insabbiato in strategica e strumentale attesa di un cambio di guida nella nostra città.

Senza tale piattaforma, sulla quale costruire una maggioranza programmatica, non vedo futuro per questa amministrazione, che rimarrà nella palude di dover elemosinare una maggioranza, a destra o a sinistra, per ogni provvedimento da porre in essere.

Nel corso di una nota trasmissione radiofonica nel settembre dello scorso anno, fui criticato per aver detto che, se fossi stato al posto del sindaco Concina, avrei chiamato immediatamente il Commissario.

Non vorrei il prossimo Consiglio comunale scoprire di essere stato un ottimo vate e, per l'impossibilità di porre in essere le idee di rinnovamento che Orvieto Libera aveva promesso alla Città, che il sindaco aveva sposato e alle quali la Città aveva creduto, rimpiangere che il Commissario non fosse arrivato già allora.

 

 

 

 

 

 

Pubblicato il: 01/10/2010

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