Qui finisce l'avventura del signor Bonaventura...

Riceviamo e pubblichiamo.

 

 

Anche il terzo bando è andato a vuoto. Colpa, dice  Concina, del chiacchiericcio denigratorio dei suoi amici. Colpa, secondo noi, di un sindaco e di una giunta non all'altezza dei compiti. Ormai sono i fatti a dirlo. E i fatti sono coriacei. I tre bandi predisposti per far tornare i conti sono andati a vuoto, lasciando nel marasma più totale gli uffici e i responsabili di settore.

 

La luna di miele tra il sindaco e la città è dunque finita e oggi non resta che l'amaro della delusione e della disillusione.

Dal canto nostro, abbiamo rinunciato all'esercizio di un'opposizione preconcetta perché la città non aveva bisogno né di risse né di spettacoli circensi. Responsabilmente, abbiamo messo il sindaco nelle condizioni di trovare soluzioni e proporre progetti ma, a quanto pare,  sia delle prime sia dei secondi non si hanno notizie.

 

Non si hanno più notizie neppure dell'assessore al Bilancio Maurizio Romiti che, in considerazione delle numerose assenze e del rendimento poco soddisfacente, è stato in corso d'opera commissariato, e più o meno sostituito dal consigliere Pizzo. Correttezza istituzionale e politica avrebbe voluto che il primo cittadino riferisse le ragioni di tale decisione al Consiglio e alla città.  Ma il sindaco, anche se i risultati giurano il contrario, si occupa del futuro di Orvieto.

 

Questo rovinoso epilogo non ci fa felici. Anzi. Siamo preoccupati per la persistente leggerezza con cui vengono affrontate e aggravate le tante questioni amministrative e politiche. Siamo preoccupati perché, mentre si tira a campare, Orvieto inutilmente consuma il proprio prestigio, scivola verso il basso perdendo fiducia e ambizioni.

 

A forza di volare basso Concina si è spiaggiato. Ma quanti altri flop vorrà collezionare il sindaco prima di svegliarsi dall'incantesimo e provvedere ad opportune - anche se traumatiche - correzioni di rotta?