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Nella tenuta del Principato di Parrano, ex feudo medioevale dominato dello splendido castello dei Bulgarelli, quest'anno si torna a vendemmiare

Dopo due secoli Per produrre in Umbria spumanti con metodo classico d'altissima qualità

PARRANO - Dopo due secoli, nella tenuta del Principato di Parrano, ex feudo medioevale dominato dello splendido castello dei Bulgarelli, quest'anno si torna a vendemmiare. E tra 5 anni, in un territorio la cui vocazione alla viticoltura esisteva già al tempo degli etruschi e dei romani, si potrà riassaggiare il vino prodotto dai 35 ettari di vigneto impiantati dalla famiglia Soldera, proprietaria da quattro anni della tenuta e che ha investito nel progetto 10 milioni di euro. Il progetto di Roberto Soldera, industriale trevigiano nel settore del tessile, è ambizioso: produrre in Umbria spumanti con metodo classico d'altissima qualità. E nell'avventura ha deciso di affiancarlo il celebre enologo Riccardo Cotarella che la ritiene "una scommessa con tutti i presupposti per essere vincente, viste le caratteristiche pedo-climatiche del territorio che circonda il Principato di Parrano, che affianca ad un terreno limo-argilloso con presenza di scheletro abbastanza importante, una eccezionale altitudine media di 500 metri". Caratteristiche che hanno rivolto la scelta dei vitigni a delle varietà che si esprimono al meglio in queste condizioni: lo Chardonnay e il Pinot Nero. Quest'ultimo una vera novità per il panorama enologico umbro. Ma la produzione del Principato di Parrano prevede anche rossi di eccellenza per i quali verranno utilizzati Sangiovese, Canaiolo e Montepulciano. "Le etichette che l'azienda produrrà già dal prossimo anno - precisa Soldera - sono tre: Spumante Metodo Classico (Chardonnay), Spumante Rosè Metodo Classico (Pinot Nero) e un vino rosso in purezza". Con la vendemmia di quest'anno, è stimata una produzione di 240.000 bottiglie, la maggioranza saranno bollicine. L'etichetta? Soldera ha già le idee: "Sicuramente avrà il mio nome e sarà citato anche il castello. Noi lo possiamo fare perchè‚ nella nostra tenuta un castello ce lo abbiamo davvero. Altri no, eppure lo citano nel nome del vino. Oggi, con la nuova legge 164 questo non sarà più possibile".

Pubblicato il: 29/09/2010

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