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Le prime parole del neo vescovo: ''Lavorerò per unire''

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Felicemente sorpreso dalla nomina - "mai più avrei pensato di andare a fare il vescovo a Orvieto-Todi" - padre Giovanni Scanavino, attuale provinciale della Provincia Agostiniana d' Italia, da lui stesso trasferita tre anni e mezzo fa a Tolentino, nel convento di San Nicola, si appresta a lasciare le Marche con la prospettiva di guidare "una diocesi a stampo eucaristico", per lui "molto congeniale".

"Lì infatti - spiega - c' è il miracolo eucaristico. Dunque ci sarà l' impegno a lavorare per l' Eucarestia e questo mi fa un grande piacere, perché è molto vicino alle mie idee e alle necessità che nascono dalla società di oggi. Poi c' è un lavoro di unità da compiere, come sempre, perché in questi tempi siamo tutti un pò più disgregati. Sarà un lavoro un pò più difficile, faticoso, ma devo esserne contento, anche un pò...incoscientemente".

"Langarolo" di Santo Stefano Belbo, "come Cesare Pavese", padre Scanavino trova il modo di scherzare anche sul gemellaggio che si prospetta fra il suo paese natale e Orvieto "dove c' è un vino ugualmente buono".

A Tolentino lascia la Provincia in pieno fermento per la preparazione del settimo centenario della morte di San Nicola (che cade nel 2005), ma con la fiducia che il suo successore temporaneo, padre Alipio Vincenti, oggi direttore della Casa di esercizi di Cascia, è stato individuato nel segno "della continuità". Padre Vincenti arriverà a dicembre, ma resterà in carica solo pochi mesi, fino al capitolo elettivo degli agostiniani, cui spetta nominare il nuovo provinciale d' Italia.

Giovanni Scanavino è stato ordinato sacerdote nel 1964. E' stato preside della federazione italiana degli agostiniani e da meno di quattro anni è provinciale d' Italia. "La prima cosa che ho fatto - ricorda - è stata portare la sede nazionale a Tolentino mi sembrava un centro estramente significativo, per la figura di San Nicola". E un santuario visitato ogni anno da migliaia di pellegrini.

Pubblicato il: 08/11/2003

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