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La SAO-Acea presenta il suo progetto industriale

Investimenti per 60 milioni, di cui 25 per il nuovo impianto industriale. Ma ci vuole comunque, secondo il progetto, il riempimento del secondo calanco e l'apertura del terzo, anche a raccolta differenziata 65%. A questo aspetto del piano si oppongono ambientalisti ed associazioni cittadine

foto di copertina
ORVIETO - "E' stato fatto del terrorismo psicologico, si tratta in realtà di un progetto di sviluppo finalizzato alla raccolta differenziata, al recupero di energia e di materia". "Un progetto valido, sostenibile, rispettoso dell'ambiente e del territorio". Così il presidente della Sao, Giorgio Custodi e il direttore del settore Rifiuti ed Energia di Acea, Luciano Piacenti in sede di audizione in commissione Ambiente hanno illustrato per la prima volta il progetto di sviluppo industriale dell'impianto Le Crete in questi settimane al centro di tante polemiche. Partiamo dagli obiettivi del progetto che - ha illustrato Custodi - sono "il massimo recupero di materia e di energia in linea con gli obiettivi di Kyoto, rinnovare e migliorare la qualità tecnologica dell'intero polo di trattamento, recupero e smaltimento rifiuti, conseguire più elevati standard di efficienza e sicurezza, fronteggiare le esigenze di conferimento in linea con l'indirizzo degli strumenti di pianificazione, delle norme e delle migliori tecniche disponibili". Tutto ciò, da un lato attraverso la rimodulazione dell'intero impianto con il miglioramento dei processi per la produzione di energia, compost di qualità (con effetti sulle tariffe a carico dei Comuni)e, dall'altro, attraverso "l'ampliamento della discarica per rifiuti non pericolosi per far fronte alle esigenze evidenziate nel prg ovvero lo slittamento dei tempi necessari per il raggiungimento degli obiettivi della raccolta differenziata (65% entro il 2012) e consentire la continuità del servizio pubblico essenziale allo smaltimento a fronte dell'esaurimento della discarica in esercizio prevista per il 2012". Custodi ha riferito che il progetto, composto di oltre 110 tavole, scaturisce dalla presa visione di altre soluzioni approntate in Italia e all'estero e che l'investimento complessivo di Sao-Acea supera i 60 milioni di euro. "Un investimento - ha precisato - con un effetto sull'economia del territorio non indifferente". La discarica oggi ad Orvieto dà lavoro direttamente a 50 persone e, indirettamente, ad altre decine di persone a Terni e Roma". Il progetto è stato elaborato da Sao con il supporto di ingegneria di Acea e la collaborazione delle Università di Milano, Siena e del Cnr. Quanto alla sopraelevazione Custodi ha anche precisato che essa è "di 9 metri non di 64". Prima di passare all'illustrazione del trattamento della frazione organica da raccolta differenziata che, ha detto "costituisce il cardine del progetto per il revamping dell'impianto finalizzato alla produzione di compost di qualità, di energie elettrica ed al massimo recupero della materia", Custodi ha insistito sull'importanza della "capacità dei comuni dell'Orvietano di raccogliere la frazione organica di qualità e quantità, diversamente, infatti, l'impianto non avrebbe gli stessi risultati. Il mancato avvio della raccolta differenziata oggi è una delle cause del riempimento della discarica. Il nostro guadagno non è in funzione del riempimento ma della trasformazione di quello che viene conferito. Il 65% della raccolta differenziata richiede comunque l'ampliamento dell'impianto. I dati dell'ampliamento del terzo calanco dimostrano che si tratta di una discarica di modeste dimensioni". L'energia prodotta dal sistema di trattamento e smaltimento rifiuti è stata quantificata in 4,5 MWh ovvero una produzione energetica stimata al 2024 del 540.000 MWh, "pari al risparmio di circa 100.000 tonnellate di petrolio e 378.000 tonnellate di gas serra". Sao - Acea ha anche invitato i consiglieri a visitare gli impianti.

Pubblicato il: 23/09/2010

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