Casello Orvieto nord, finanziamenti a rischio

ORVIETO - Casello, finanziamenti a rischio. Entro ottobre, se non ci saranno scelte ed impegni precisi da parte di Comune, Provincia e Regione la società autostrade svincolerà, destinandoli altrove, i cinque milioni stanziati ormai da un paio di anni per la realizzazione della stazione automatizzata. Così la città di Orvieto rischia di vedere sfumare il sogno del secondo casello Orvieto nord cullato da anni. La questione, insieme a molte altre che riguardano l'Orvietano, è in queste settimane nell'agenda della Regione, dove a giorni si terrà un incontro per fare il punto sullo stato di avanzamento del progetto e, più in particolare, rispetto alla viabilità di raccordo allo svincolo che pare restare il punto essenziale del problema. Problema che tra l'altro, a livello locale, si starebbe intersecando anche con la rivisitazione in atto dell'intero sistema della viabilità. Recentemente a suonare un campanello di allarme era stato il consigliere regionale Fausto Galanello (Pd) che aveva espresso una "forte preoccupazione per il continuo procrastinarsi dell'inizio dei lavori". "Il progetto del nuovo casello a nord di Orvieto ha avviato il suo iter da tempo - ha spiegato Galanello - e sono noti gli impegni dei diversi enti coinvolti". La società Autostrade ha infatti stanziato cinque milioni di euro per la completa realizzazione della stazione automatizzata e degli svincoli su un progetto approvato anche dall'Anas. C'è inoltre la disponibilità di Regione, Provincia di Terni e Comune di Orvieto per la costruzione delle infrastrutture di allaccio della nuova opera con la viabilità ordinaria."La stessa Regione Umbria - ha aggiunto Galanello - ha stanziato due milioni di euro. Malgrado questo, da diversi mesi del casello Orvieto nord non se ne parla più e non risultano esserci concreti passi avanti per una sua rapida esecuzione". L'auspicio del consigliere dei democratici era quello di "un pronto raccordo tra gli enti interessati" che permettesse di "dare rapidamente avvio ai lavori, evitando un blocco del percorso di realizzazione che rischia di essere irrecuperabile, anche per l'oggettiva crescita dei costi che renderebbero non più sufficienti le risorse fino ad ora destinate".