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Nel Pd si è discusso di scuola

Incontro  ad Orvieto concluso  da Francesca Puglisi, responsabile nazionale Scuola della segreteria Partito Democratico

foto di copertina

di ufficio stampa PD

Una riunione  e una discussione non consueta sui temi cruciali della scuola, con  la partecipazione di precari, insegnanti di ruolo, amministratori locali,dirigenti scolastici  studenti e cittadini  interessati al suo ruolo e alla sua sorte ai tempi di una sua "liquidazione". Questa l'iniziativa promossa dal Partito Democratico di Orvieto giovedì 16 settembre a Orvieto, presso l'atrio di Palazzo dei Sette, che ha visto la partecipazione della responsabile nazionale scuola Francesca Puglisi.

In diversi  interventi si è ribadito che non si può e non si deve definire "riforma" una indiscriminata manovra di tagli "orizzontali" che ha falciato e continuerà a falciare - se non bloccata - anche nel prossimo anno, ore di lezione, posti di lavoro, destini individuali e il futuro degli apprendimenti di intere generazioni.

Si pensi, ad esempio, ai piccoli delle scuole dell'infanzia  accorpati in sezioni di 29  alunni, in situazioni di disagio che rendendo impossibile organizzare  situazioni di apprendimento di qualità. È in questo tipo  scuola, nella quale si decide la capacità del futuro studente di raggiungere risultati importanti ,  che i tagli sono stati meno avvertiti e dove è stata più debole la reazione di un'opinione pubblica resa scarsamente consapevole da parte degli organi di informazione.  

La condizione di strapotere mediatico del governo  e  la rassegnazione di molta parte del mondo della scuola e delle famiglie, avrebbe potuto  indurre ad una  ripetitiva giaculatoria sui vari temi e problemi ma senza indicazioni di soluzioni possibili.

Così non è stato in occasione dell'incontro di giovedì 16, specie negli interventi dei dirigenti scolastici che hanno invitato e proposto concretamente  di attivare una rete  di persone (amministratori genitori eletti negli organismi scolastici,insegnanti  precari  e non , studenti ) che possono e devono costituire una barriera di massa per impedire che questa politica sciagurata continui a falcidiare il futuro delle giovani generazioni e il presente di  insegnanti (precari spesso da 20 anni e più). Le conclusioni  della Puglisi non hanno eluso i temi discussi e hanno riportato  il discorso politico alle  proposte risolutive  sui temi specifici e sull' impegno  politico del partito; sui  rischi che sta correndo la scuola e il paese e sulla necessità di unire  tutte le forze consapevoli dei gravi  danni che stanno  avvenendo .

Serve un partito unito, che  riconosca anche i propri errori, che ascolta le persone , e offra soluzioni  risposte concrete, proposte possibili, mobilitando le forze  che credono che il futuro del nostro paese sta in una scuola di qualità per tutti, come è scritto nella Costituzione , e che proprio nella scuola vede il principale strumento di uguagliamento, vero e proprio ascensore sociale  di una società democratica.

Pubblicato il: 19/09/2010

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