Polemiche sull'acquedotto della Pasquarella
Il comunicato stampa della Provincia di Terni
Cronaca
Riportiamo il comunicato stampa della Provincia di Terni che racconta il dibattito animato da Giuseppe Ricci e da Gianni Pelini.
La storia è destinata a continuare e l'organizzazione degli Ato umbri merita certamente un approfondimento serio, perché, al di là di specifici problemi, come questo dell'acquedotto della Pasquarella, incide sulle tasche di tuti gli abitanti della regione. Ma ne riparleremo
L'ACQUEDOTTO DELLA PASQUARELLA SERVIRA' SOLTANTO LA MEDIA VALLE DEL TEVERE. SOLO IN CASO DI CRISI IDRICA POTREBBE SERVIRE ANCHE LA PROVINCIA DI TERNI
Fornite assicurazioni dall'Assessore all'ambiente della Provincia di Terni, mentre il Consigliere Ds Ricci chiede soluzioni alternative. «Nel Piano d'ambito dell'ATO-Umbria 2 non viene ricompreso l'utilizzo delle risorse idriche dell'acquedotto della Pasquarella. Esso rifornirà soltanto, e con adduzioni ridotte rispetto alla proposta originaria, la Media Valle del Tevere, in particolare i Comuni di Todi e Marsciano, in quanto in quell'area non esistono altre possibilità di prelievo dalle falde di media profondità, cosa questa ampiamente verificata dalla Regione».
In questi termini si è espresso l'Assessore all'Ambiente della Provincia di Terni, Gianni Pelini, rispondendo ad una interrogazione presentata sull'argomento dal Consigliere Ds Giuseppe Ricci, nella quale, tra l'altro, si sottolineava il fatto che «non risponde ai criteri di gestione ottimale il prelievo di riserve strategiche, come le falde profonde sottostanti la Pasquarella per l'utilizzo ordinario».
Ricci, in sostanza, chiedeva il rispetto degli impegni assunti dal Consiglio provinciale, che aveva manifestato «la propria contrarietà alla realizzazione del nuovo acquedotto che si alimenterà dalle falde profonde sottostanti la Pasquarella», impegnandosi a rappresentare tale contrarietà a Regione, ATO-Umbria 1, al Comune di Baschi e agli altri Comuni potenzialmente interessati.
Sottolineando come la preoccupazione manifestata dal Consigliere Ricci sia condivisa dalla Giunta provinciale, l'Assessore Pelini ha tenuto a precisare che «in una recente riunione degli ATO umbri si è stabilito che verranno utilizzate le falde di questo acquedotto in misura minore rispetto a quelle preventivate. Solo in caso di estrema necessità e di emergenza idrica -ha concluso l'Assessore- potrebbero essere utilizzate per il nostro territorio».
L'interrogante si è dichiarato soddisfatto per la condivisione delle preoccupazioni da parte della Giunta, non altrettanto per la risposta avuta. «L'utilizzo dell'acquedotto della Pasquarella -ha replicato Ricci- è implicito nel Piano dell'ATO, anche se non riportato ufficialmente. Invito, pertanto, la Giunta provinciale a tenere in dovuta considerazione questo problema, che rischia di esplodere da un momento all'altro, visto che stanno sorgendo organismi e comitati di difesa. La stessa Giunta -ha concluso- dovrebbe impegnarsi a trovare soluzioni alternative»
Pubblicato il: 16/12/2002