Castel Viscardo. Scoperto trentenne coltivatore di marjuana

ORVIETO - Non poteva frequentare locali pubblici, né altre persone del giro. Così un trentenne di Castel Viscardo - M.M. le iniziali - deve aver pensato che era meglio rifornirsi da solo del "fumo". Sulla sua piantagione casalinga di marijuana, però, ci aveva messo gli occhi sopra la Finanza che lo ha arrestato per coltivazione e detenzione di sostanze stupefacenti. Il giovane stava già scontando una precedente condanna per droga che gli era stata convertita in affidamento ai servizi sociali. Inoltre aveva l'obbligo di non allontanarsi dalla propria dimora nelle ore notturne e di non frequentare spacciatori e pubblici locali. Forse da qui è nata l'idea della piantagione che sarebbe stata messa a dimora nell'orto di pertinenza dell'abitazione del trentenne: le piantine alte più di un metro, erano coltivate all'interno di un recinto, occultato da un telo verde oscurante, in modo tale da non permettere dall'esterno di vedere cosa ci fosse. Dopo lunghi appostamenti, la tenenza della guardia di Finanza di Orvieto ha ottenuto un anche mandato di perquisizione nell'abitazione e nei luoghi esterni di pertinenza della stessa. Al momento dell'arresto il trentenne avrebbe dichiarato di aver acquistato i semi delle piante on-line, "fatto molto probabile - commenta il comandante delle fiamme gialle orvietane, il tenente Renato Nava - in quanto nella rete ci sono migliaia di siti stranieri che contengono le istruzioni circa le modalità di coltivazione della canapa indiana, cominciando dall'acquisto dei semi on-line al kit del piccolo agricoltore e dei manuali che indicano le tecniche per l'irrigazione e l'essiccazione delle foglie". In questi casi il passaggio dall'uso personale allo spaccio è spesso molto breve, basti pensare che un grammo di marijuana costa 10 euro e che una pianta completamente sviluppata può fruttare fino a 3mila euro. Altrettanto facile però è restare impigliati nei controlli delle forze dell'ordine, specie se si è tenuti sott'occhio perché non più incensurati.