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Il PD a Concina. La sua è una vacanza in città. Presto ci congederemo

Dopo i toni decisi ma collaborativi di Giuseppe Germani, il PD orvietano, toccato nel suo onorevole Trappolino, ci va giù duro e afferma in conclusione che "abbiamo l'impressione che il sindaco, nel baratro, cominci a starci bene. Buon per lui, ma è una vacanza dalla quale vorremmo presto congedarci". Una promessa scontata

foto di copertina

Riceviamo e pubblichiamo la nota del PD sullo sgarro Concina- Trappolino, su cui è intervenuto oggi anche Giuseppe Germani. Nell'articolo citato anche il PDF dell'intervista alla Nazione rilasciata da Còncina, che ha suscitato queste nuove polemiche dai toni verbali alquanto coloriti.

Il sindaco Concina, amico di Berlusconi (il quale lo voleva addirittura presidente della Regione Umbria), si è piccato, e molto,  per via di alcune osservazioni di Carlo Emanuele Trappolino, deputato del Partito Democratico. Evidentemente, il sindaco, al pari del premier,  non ama essere contraddetto. Nondimeno, non possiamo che confermare le constatazioni di Trappolino e cioè che sino ad oggi il primo cittadino si è distinto per l'incapacità di approntare soluzioni credibili ed efficaci. Si scrivono lettere ai cittadini, si firmano improbabili protocolli, ma non si muove foglia e tutto traballa e ciondola allegramente verso quel baratro in cui la città scivola in completa solitudine, isolata dal resto delle istituzioni regionali e provinciali.

Egli parla di inquinamento di iniziative (quali?)  per nascondere il manifesto e preoccupante fallimento politico e amministrativo della sua coalizione. Invece della propaganda  provi, se ne è capace,  a governare per davvero. Magari tirando fuori dal cilindro le fantastiche relazioni con ministri e sottosegretari di cui, ad oggi, non abbiamo contezza circa eventuali e sostanziosi contributi.

Concina, amico di Berlusconi, di cui condivide forse la medesima impostazione politica e l'identico afflato istituzionale, trova persino il tempo di suggerire la formula con cui fare il Partito Democratico.  Avrebbe però da guardare altrove. Magari a casa propria, dove la scintillante modernità del Presidente del Consiglio non è che abbia fornito esemplari prove di democrazia o di governo. Perché non prova ad esercitare il suo riformismo dentro il centrodestra, dove il mondo si decide dal predellino? Perché non si cimenta, vista la prossima occasione,  a dare lezioni di riformismo agli studenti e agli insegnanti di una scuola annientata da quei rappresentanti dell' "illuminismo" lombardo di cui egli condivide, fino a prova contraria, valori e orientamenti?

A gettare nello sconforto, in verità, è il triste spettacolo della clamorosa inerzia offerta alla città da Concina e che neppure le brillanti esibizioni pianistiche riescono più ad indorare. Del resto, non è obbligatorio avere principi o qualche idea per la testa (come ricordava Flaiano) per risalire alla luce. Tuttavia, abbiamo l'impressione che il sindaco, nel baratro, cominci a starci bene. Buon per lui, ma è una vacanza dalla quale vorremmo presto congedarci.

Pubblicato il: 08/09/2010

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