Caro sindaco ti scrivo

Riceviamo e pubblichiamo la lettera aperta del capogruppo del PD Giuseppe Germani al sindaco Concina in merito alle dichiarazione rese su La Nazione del 7 settembre 2010. Qui il PDF dell'intervento di Còncina.

Caro sindaco,

l'on. Carlo Emanuele Trappolino, segretario del nostro Partito, ha espresso considerazioni sul tuo operato senza usare alcun giudizio di merito. Non ha aggettivato alcuna delle sue espressioni. Come può essere ciò volgare è un po' difficile dirlo. È certamente una posizione critica, ma è critica politica, né personale né tanto meno volgare. Può non essere condivisa, può anche non essere gradita, ma fa parte del confronto politico. Al contrario, tu usi inequivocabilmente espressioni di merito, in alcuni punti anche sulla persona, il cui portato lo lascio giudicare agli orvietani.

Nell'intervista che rilasci a La Nazione sostieni che l'on. Trappolino è "cresciuto male all'ombra dei rigurgiti del passato". Sono "espressioni tagliate con l'accetta", così le commenta il giornalista, non io.

Affinché chi legge possa avere elementi di valutazione, riepilogo i tuoi giudizi alle critiche mosse dal nostro segretario: "paradossali, volgari, stucchevoli, banali, propagandistiche, vuote, bugiarde, sconfortanti, sfacciate". Una valanga di giudizi di merito contro critiche di metodo. La differenza non è un dettaglio.

Analogamente approcci con giudizi di merito sul nostro partito: "vecchio, settario, stantio".

Se in giro ci sono personaggi pittoreschi, come tu li definisci, che "si abbandonano a ripetitive, stucchevoli e patetiche sceneggiate", sempre per riportare i tuoi giudizi, la cosa non ci appartiene.

Come non ci appartiene questo linguaggio, che non riteniamo sia proprio delle istituzioni. Tu non sei il capo del PDL o di Orvieto Libera, sei il sindaco della Città.

L'on. Trappolino fa una fotografia dell'esistente ed esprime le sue critiche al tuo operato: capisco che non sia piacevole essere contraddetto, ma è nelle regole della democrazia.

Noi del gruppo consiliare PD abbiamo condiviso ciò che a nostro giudizio meritava condivisione e abbiamo preso le distanze da quelle iniziative che non condividevamo, talvolta anche con l'astensione per non compromettere la sopravvivenza della consiliatura, ma, diversamente da quanto tu affermi, non abbiamo mai "inquinato" nulla.

Quanto poi ai tuoi suggerimenti circa la strategia politica che dovremmo adottare e la formula con cui dovremmo impostare il nostro Partito, credo che si commenti da sé.

Al tuo conclusivo e sincero auspicio che nel nostro Partito cresca una nuova strategia politica, rispondo concludendo con un altrettanto sincero auspicio che tu possa ritrovare la serenità che sembra esserti mancata in questi ultimi giorni, è con questa certezza che verrò al gruppo di lavoro che hai convocato per giovedì prossimo.

tuo Giuseppe Germani