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Discarica. Còncina si presenta con le idee chiare

 "Qualsiasi piano di sviluppo dovrà tener presente la sostenibilità ambientale e la redditività per la città. Al tavolo con Acea - ha aggiunto Concina - andremo con la forza di chi non ha partecipato al sacco di Orvieto e ai progetti demenziali del passato"

foto di copertina

ORVIETO - Migliorare la raccolta differenziata, potenziare il recupero energetico del biogas, sopraelevazione dal nono al decimo gradone e apertura del terzo calanco. Ecco il destino della discarica "Le Crete" secondo il piano regionale di gestione rifiuti presentato ieri pomeriggio ad Orvieto dell'ambito della terza consultazione in vista dell'avvio della procedura di Vas (valutazione ambientale strategica). L'incontro è stato presieduto da Toni Concina nella doppia veste di sindaco della città e di vicepresidente dell'Ati 4 in virtù dell'assenza giustificata del presidente Leopoldo di Girolamo bloccato dall'emergenza acqua a Terni.

Per la discarica di Orvieto, il gestore nonché proprietario dell'impianto Sao Spa del gruppo Acea, come noto, ha predisposto uno studio di prefattibilità ambientale e tecnico per l'ampliamento del sito. Attualmente è in fase di predisposizione il progetto definitivo e lo studio di impatto ambientale da sottoporre poi alla procedura di competenza regionale secondo la normativa vigente. Lo studio di fattibilità - come ha illustrato l'ingegner Proietti della Regione prevede l'ampliamento della discarica in due fasi distinte. La prima tramite un intervento di sopraelevazione che, mettendo a disposizione un volume lordo aggiuntivo di 1.500.000 metri cubi, dovrebbe prolungare la fase operativa della discarica che diversamente, in base agli attuali conferimenti, si esaurirebbe nel 2012. L'altra tramite l'apertura del terzo calanco. In questo modo, si ipotizza una vita utile per l'impianto di altri 18 anni.

In anni recenti, secondo i dati forniti dal gestore, i rifiuti smaltiti in discarica ad Orvieto sono stati pari a 98.691 tonnellate nel 2007, per aumentare a 151.841 tonnellate nel 2008 con la chiusura dell'impianto di Terni e tornare a scendere nel 2009 a quota 141.013 tonnellate all'anno. La capacità residua aggiornata al 31 dicembre 2009 è di 671.525 metri cubi (volume lordo), che equivale a 386.802 metri cubi di volume netto disponibile. I dati illustrati hanno anche rilevato per l'ennesima volta il record negativo dell'Orvietano in fatto di raccolta differenziata. Le percentuali medie si attestano attorno al 20% ad Orvieto, con il minimo regionale del 6,6% che spetta a Castel Viscardo contro una media nell'ambito dell'Ato del 27-28% e a dispetto di obiettivi regionali che fissano la percentuale del 65% da raggiungere entro il 2013.

L'incontro, in cui hanno preso la parola anche molte associazioni ambientaliste, notoriamente contrarie all'ampliamento de "Le Crete", ha offerto al sindaco l'opportunità di prendere una posizione chiara, per la prima volta in via ufficiale di fronte a tutti gli interlocutori del caso.

"La discarica esiste dal '96 e non per scelta nostra" ha premesso Concina chiamandosi fuori anche dalle scelte del piano rifiuti votato a maggio 2009. "Arriviamo per ultimi - ha detto - ma non disarmati, perché nel rispetto delle regole difenderemo con tutte le forze il territorio con la consapevolezza programmatica che la discarica esiste e che viene gestita da una società che fa i suoi legittimi interessi. Ma qualsiasi piano di sviluppo dovrà tener presente la sostenibilità ambientale e la redditività per la città. Al tavolo con Acea - ha aggiunto Concina - andremo con la forza di chi non ha partecipato al sacco di Orvieto e ai progetti demenziali del passato".  (S.T.)

Pubblicato il: 03/09/2010

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