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Gnagnarini. In Comune tante chiacchiere e poche opere

"Finora si sono preferite forme di vendita e di concessione diretta con il risultato drammatico che al Comune di Orvieto non è entrato un solo centesimo per risanare il bilancio"

foto di copertina

Massimo Gnaganarini, orvietano residente a Terni, impegnato in politica fin da ragazzo nella DC, consigliere comunale già a vent'anni, candidato consigliere regionale negli anni Novanta con oltre cinquemila preferenze, è stato nel consiglio tecnico che ha individuato le soluzioni per sanare il bilancio del Comune di Orvieto. E' dirigente dell'UDC. Il suo accorato appello nei confronti della Giunta Còncina perché ritiri il bando di concessione dei parcheggi è stato una pietra pesante nella piatta estate politica orvietana ed ha creato evidenti increspature, che potrebbero tramutarsi in onde pericolose.
Alla proposta Gnagnarini ha risposto, abbracciandola, il Centro orvietano di vita politica, recentemente costituito (tra i fondatori Pier Luigi Leoni) e molti politici ed amministratori, tra cui Evasio Gialletti, mentre Orvieto Libera è uscita con un comunicato pubblicato da alcuni giornali ( a noi non è stato inviato)  che boccia nella sostanza la possibilità di trovare soluzioni alternative per far quadrare il bilancio 2010 e quindi dà il suo contributo a questo "regalo" di milioni di euro ad un eventuale vincitore della concessione.

Gli abbiamo chiesto di approfondire la sua proposta alla luce degli interventi di altri esponenti del centrodestra e di Ranchino.

Guido Turreni prima ed Orvieto Libera poi, la minoranza che governa insomma, hanno affossato il tuo invito a ritirare il bando per la concessione della gestione dei parcheggi

La difesa del bando per la privatizzazione della gestione dei parcheggi da parte di "Orvieto Libera" contiene da un lato una comprensibile reazione per averla nitidamente osteggiata sin dal primo momento per poi averla "dovuta" avallare all'ultimo minuto e in "correità" con il PDL e l'UDC oltre, aggiungo io, con il PD.
D'altra parte, dice Ranchino, siamo stati convinti dalle stringenti esigenze di cassa e dalle riflessioni di natura tecnica contenute nella relazione del comandante Vinciotti.

Ma in effetti, non eravate tutti d'accordo?

Ma, come opportunamente viene rilevato da un recente comunicato del gruppo socialista sull'argomento, un conto è avallare un'ipotesi di esternalizzazione della gestione e un altro è condividere la gara così
come è stata concepita e fissata nei termini economici inadeguati e penalizzanti. In effetti la delibera guida del Consiglio comunale al punto n. 2  fissa esclusivamente in 3 milioni di euro il valore del
maxicanone iniziale, mentre non indica i canoni successivi demandando così alla Giunta di stabilire il valore economico generale dell'asset da cedere e da porre come base d'asta per il bando.

Ma c'è una relazione del dirigente comunale che ha offerto i dati su cui orientare la proposta di concessione.

Conosco la relazione Vinciotti. E' la stessa che ha costituito la base anche per le valutazioni e i conteggi da me effettuati . Essa ci dice che sfortunatamente non ci sono dati ufficiali circa il volume del traffico e delle soste a Orvieto e che pertanto si è stati costretti a basarsi su "dubbi" dati forniti dall'ATC. La relazione premette tale fuorviante circostanza per giustificare l'utilizzo del 10% come parametro di occupazione media dei parcheggi da cui ne deriva l'evidente sottostima economica. Lo studio da me condotto assume il
30% come più realistico valore del parametro di occupazione media comparabile con quello riscontrabile in analoghi contesti regionali e nazionale. Così si spiega il danno economico da me evidenziato. Se avessi spinto la mia analisi fino a ipotizzare ottimistici, ma non improbabili, parametri di occupazione media dei parcheggi, fino al 50-60%, come "Orvieto Libera" mi attribuisce nella sua nota, allora il danno economico ipotizzabile per il Comune nell'arco dei quindici anni di durata della concessione sarebbe non di 27 milioni, ma di oltre 50 milioni di euro.
Le redditività indicate sono già al netto delle spese di gestione che sono quelle evidenziate dalla relazione Vinciotti e che ammontano complessivamente a 760.000 euro annuali già comprensive dei costi del
personale. Dunque nessun aggravio dei conti in caso di gestione diretta del Comune, che anzi potrebbe, destinando e riqualificando alcune proprie risorse umane, abbattere ulteriormente i costi.
Le conclusioni a cui perviene la relazione del dirigente comunale sullo sfruttamento economico dei parcheggi a Orvieto, in cui si  evidenzia " ...una potenzialità economica sicuramente interessante sia per
l'Amministrazione comunale sia per un eventuale soggetto privato... " sono state utilizzate come supporto per una decisione politica che era già sul tavolo dell'Amministrazione, ispirata da contatti e da verifiche già in corso, principalmente tra esponenti del PD e l'ATC vecchia concessionaria. Niente di segreto, se ne è parlato nella commissione in cui ho lavorato.

Senza concessione dei parcheggi il bilancio non regge. E neppure Còncina. Tutto a mare, quindi?

No certamente, ma occorre curvare. Come diciamo noi del COVIP, "o si svolta o si sbatte ".
Per quanto mi riguarda, sia nel corso dei miei interventi in qualità di esperto economico cooptato nella commissione "Orvieto per il Futuro" sia nel rapporto scritto che nel giugno scorso ho inviato a tutti i
capigruppo consiliari, avevo già indicato l'inopportunità di procedere alla cessione della gestione dei parcheggi a privati. Nel contempo indicai le modalità alternative per riequilibrare il bilancio con l'abbattimento del debito attraverso operazioni di cartolarizzazione sia immobiliari che mobiliari, consentendo così lo smobilizzo di attività come il casermone, l' ex ospedale, il mattatoio e i parcheggi
mantenendone il pieno controllo ai fini di una più ampia programmazione del futuro della città.
Finora si è ritenuto di soprassedere preferendo forme di vendita e di concessione diretta con il risultato drammatico di aste andate deserte e dismissioni capestro come questa di cui si sta discutendo . Il risultato è stato che finora al Comune di Orvieto non è entrato un solo centesimo per risanare il bilancio. Questa è la realtà e questi sono i dati di fatto.
Sulle chiacchiere non si regge né Còncina né la città.

Pubblicato il: 02/09/2010

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