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Sventata evasione al carcere di Orvieto

Grazie alla professionalità, alle capacità ed all'attenzione del personale di Polizia penitenziaria

"E' solo grazie alla professionalità, alle capacità ed all'attenzione de lpersonale di Polizia penitenziaria che al
carcere di Orvieto è stato sventato un clamoroso tentativo di evasione da parte di un detenuto extracomunitario. Un assistente di Polizia penitenziaria, in particolare, si è prontamente accorto del tentativo ed ha immediatamente dato l'allarme, impedendo quindi che l'evasione si verificasse.  Il personale di Polizia di Orvieto lavora costantemente in condizioni difficili, con una presenza di detenuti che si attesta sulle 150 presenze rispetto alla capienza regolamentare di 100 posti letto ed un organico della Polizia penitenziaria carente di 15 unità. Questo grave episodio conferma ancora una
volta le gravi criticità del sistema carcere."
E' quanto dichiara Donato CAPECE, segretario generale del sindacato autonomo Polizia penitenziaria SAPPE, la prima e più rappresentativa organizzazione dei Baschi azzurri, in relazione a quanto avvenuto nel carcere di Orvieto.

"La situazione delle carceri in Italia è drammatica - prosegue Capece -  a causa del sovraffollamento, dovuto ad una costante crescita dei detenuti che dall'inizio del 2009 sono aumentati di oltre 10.000 unità, mentre il personale
di Polizia penitenziaria continua a diminuire  di circa 1.000 unità all'anno, tant'è che allo stato attuale mancano oltre 6.000 agenti rispetto alle piante organiche previste dal decreto ministeriale del 2001. Una prima soluzione deflattiva per il sistema carcere è quella di espellere i detenuti stranieri
presenti oggi in Italia per far scontare loro la pena nelle carceri dei Paesi di provenienza. Stiamo parlando di quasi 25mila detenuti, il 37% dei presenti.
L'amara constatazione fatta qualche giorno fa dal ministro della Giustizia Angelino Alfano sulla sostanziale inefficacia dei trattati bilaterali in materia di trasferimento dei detenuti stranieri nelle carceri dei Paesi di provenienza dovrebbe indurre, ad avviso del primo e più rappresentativo
sindacato della Polizia penitenziaria - il SAPPE, a rivedere certe norme eccessivamente garantiste, che alla fine non consentono di risolvere criticità e problematiche importanti, come quella legata appunto alla eccessiva presenza
di stranieri nelle carceri italiane. L'intero corpo di Polizia penitenziaria ed il sistema penitenziario nazionale sono oggi allo stremo: oggi però servono iniziative concrete sia da parte dell'Esecutivo che della sovrana attività parlamentare proprio sulle criticità penitenziarie."

 

Pubblicato il: 27/08/2010

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