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La ricchezza dei Beni culturali

Forse non pubblicizzati a dovere. Dal Bollettino OSEO risulta un andamento discontinuo tra le presenze paganti, tra il flusso turistico e la moneta sonante. Ad Orvieto potrebbe essere fatto di più

Società

di Valeria Cioccolo

È noto che Orvieto sia una città turistica. Chi, non associa la sua immagine al Duomo, agli Etruschi, al Medioevo? Lo stesso vino di Orvieto ha dietro di sé una storia millenaria, fatta di un miscuglio di leggenda e storia. E, economicamente parlando, la voce "turismo" è chiaramente una di quelle più significative. Andando quindi a "spulciare" dentro i dati forniti recentemente dal Bollettino dell'Osservatorio sulla situazione economica e sociale dell'Area Orvietana (OSEO) si può considerare come la voce "Beni Culturali" sia un indicatore significativo specialmente per misurare l'impatto del turismo cosiddetto "di passaggio" in Orvieto e nel Comprensorio. Indicatori che, chiaramente, non possono in toto misurare le presenze effettive che entrano in città, perché, comunque, può darsi anche il caso di chi, non pagando il biglietto sulla cui emissione i dati sono conteggiati, sfugga a conteggi statistici e matematici, ponendosi così tra chi può dire di aver visto il Duomo e le altre bellezze del luogo solo da spettatore "esterno". Purtroppo la situazione di confronto tra il 2001 e il 2002 (a cui i dati del Bollettino i riferiscono) non appare molto rosea. Infatti molti beni culturali (Museo Greco, Torre del Moro, Museo Faina, Necropoli del Crocifisso del Tufo, Cappella di San Brizio) hanno in questo periodo visto una diminuzione dei visitatori. I motivi possono essere i più disparati, dalla crisi inflazionistica seguita all'introduzione dell'euro, alla contrazione del turismo che ha colpito le città d'arte, ad una politica di promozione inadeguata o non sufficiente a valorizzare le ricchezze del territorio. Tuttavia dai dati rilevati nel primo semestre 2003, si nota una tendenza inversa almeno per alcune mete, come la Torre del Moro (che ha incrementato le presenze di oltre l'84%) o del Museo Faina. Positivo anche l'andamento di Orvieto Underground che, grazie ad una gestione qualitativamente sempre più alta, è costantemente in ascesa. Anche il Pozzo di San Patrizio, da sempre una delle mete più amate dai turisti, riscontra un andamento positivo. Infine, dopo un periodo di perdita nel 2002, comincia ad essere sempre più apprezzata e conosciuta la "carta unica", che ha incrementato le vendite del 23%.

Una curiosità: dai dati rilevati dall'OSEO risulta che nel primo semestre 2003 si sono avuti 469.347 accessi dal casello autostradale e 286.718 biglietti venduti per la funicolare.

Ecco l'andamento registrato tra 2002/2003 - primo semestre - degli indicatori considerati:

Funicolare -17,27%

Casello Autostradale - 6,93

Pozzo di San Patrizio +3,82

Museo Greco - 1,06

Torre del Moro + 84,15

Museo faina +25,22

Museo Archeologico - 18,95

Necropoli del Crocefisso del Tufo - 8,85

Cavità sotterranee + 17, 69

Carta Unica + 23, 76

Pubblicato il: 06/11/2003

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