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Apertura dei negozi nei festivi e superfestivi. A settembre sarà un tema caldo

La chiusura potrebbe riguardare soltanto il centro storico e salterebbe così l'accordo che finora ha funzionato. Il confronto si preannuncia serrato

ORVIETO - Superfestivi e aperture domenicali: il tema che sulla Rupe da un paio di anni a questa parte ha scatenato accese polemiche tra sindacati, organizzazioni di categorie e Comune, tornerà di nuovo caldo per non dire bollente a settembre. Quando ad Orvieto - il 7 settembre per la precisione - in base alla nuova legge regionale, si terrà la partecipazione per stabilire il calendario dei prossimi tre anni. Fin qui nulla di strano. Se non fosse che la tendenza generale che sta impazzando in tutta la Regione a considerare a vocazione turistica i soli centri storici, rischia di modificare profondamente l'attuale programmazione locale raggiunta tanto a fatica. Se infatti tale impostazione passasse anche ad Orvieto, le deroghe stabilite dalla programmazione delle aperture potrebbero riguardare solo ed unicamente gli esercizi del centro storico e non l'intero territorio comunale come è, invece, adesso. Il "problema" nasce da un regolamento che ad Orvieto è arrivato ad essere particolarmente permissivo, con il riconoscimento della vocazione turistica per l'intero territorio, non solo per il pianoro. La novità era stata introdotta diversi anni fa con una declinazione tutta orvietana e particolarmente estensiva delle norme regionali. Ora, con la nuova legge regionale in materia, le cose potrebbero cambiare profondamente e si annuncia già una dura battaglia per settembre quando attorno ad un tavolo si incontreranno Comune, Provincia, Regione, associazioni di categoria, dei consumatori e sindacati. Col regolamento vigente ad Orvieto le aperture domenicali e festive sono autorizzate su tutto il territorio comunale, dal centro storico ai quartieri periferici alle frazioni, senza limitazioni. L'intesa raggiunta lo scorso anno tra amministrazione comunale, Cisl Orvieto, Sportello Consumatori, Adiconsum, Confesercenti Orvieto e Confcommercio Orvieto riguardava anche i "superfestivi", con apertura consentita anche il primo gennaio, 6 gennaio, Pasqua, Lunedì di Pasqua, primo maggio, 2 giugno, 26 dicembre, fermo restando l'obbligo di una domenica di chiusura compensativa per ogni apertura superfestiva. Dell'accordo erano molto soddisfatte Confesercenti e Confcommercio. Per le associazioni significava "predisporre un'adeguata accoglienza ai visitatori, certificando l'unicità di Orvieto quale primaria destinazione turistica dell'Umbria" . Una decisione, insomma, che avrebbe dovuto restituire ad Orvieto dei vantaggi competitivi rispetto a territori, limitrofi concorrenti. In realtà, l'accordo aveva mandato su tutte le furie Cgil e Cisl di categoria per l'interpretazione definita "troppo estensiva" dei superfestivi. Adesso, però, il confronto si riapre e la discussione non riguarderà solo i superfestivi ma l'impostazione generale, visto che i negozi fuori del centro storico, rischiano di essere costretti a tenere chiuse le saracinesche di domenica. Non manca chi fa già notare che la vocazione turistica assegnata al solo centro storico sarebbe in contraddizione con i bandi del Tac2 che promuovo il turismo diffuso sul territorio. Il confronto si preannuncia serrato.

Pubblicato il: 18/08/2010

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