Archivio Orvietosi Archivio anni 2002-2012: NOTIZIE
NOTIZIE CORSIVI

Barberani. 'Nessuno tocchi la Palombella'

La festa orvietana nel calderone delle feste stigmatizzate dal ministro Brambilla. "Quando si tentò di toccare la Palombella, anni fa - ammonisce l'assessore - la città risposte con ottomila firme"

foto di copertina
ORVIETO - C'è finita inevitabilmente anche la Palombella di Orvieto nel calderone delle feste al centro delle polemiche di questi giorni che prevedono l'impiego di animali. All'indomani delle discussioni scaturite dalla dichiarazione del ministro del Turismo, Michela Vittoria Brambilla a cui è seguita la presa di posizione della Lav, l'assessore alla Cultura Antonio Barberani mette le mani avanti. "Nessuno tocchi la Palombella" è l'alt secco dettato dall'ex coordinatore orvietano del Pdl contro il ministro (e collega di partito). "L'imprudente uscita del ministro Brambilla sull'utilizzo di animali nelle manifestazioni - dice l'assessore alla Cultura, Antonio Barberani - ha riacceso il dibattito sulla nostra Palombella. Le tradizioni di un territorio conservano e trasmettono cultura senza avere alcuna intenzione (e non è mai accaduto) di seviziare animali a fini spettacolari". "Quando si tentò di toccare la Palombella, anni fa - ammonisce l'assessore - la città risposte con ottomila firme". "Il ministro Brambilla - conclude Barberani sempre più disimpegnato dal Pdl - dimostra di non conoscere il profondo legame che esiste tra le rievocazioni storiche e le tradizioni profonde di una comunità, tra queste ed il consolidato circuito turistico nazionale, destando allarme rispetto alla sua funzione istituzionale". La polemica si riferisce alle dichiarazioni del ministro del Turismo, Brambilla, da sempre animalista convinta, che ha lanciato il sasso: "Se la Catalogna ha rinunciato alla corrida anche noi possiamo rinunciare a qualche corsa o palio". Subito si sono scatenate le polemiche, ma anche le prese di posizione a sostegno del ministro da parte di Enpa, Lav e Codacons. In particolare la Lav ha citato la festa orvietana della Palombella tra quei "riti dal carattere sacro-profano, tenuti in genere in onore di santi e madonne locali, legati ad ataviche paure di carestie, epidemie e a quant'altro affliggeva l'umanità". "Nessuno spirito sacro o l'espressione di una sincera devozione possono però trovare spazio nel terrorizzare, per fare alcuni esempi, con petardi una colomba infilata in un tubo di plexiglass ad Orvieto" afferma la Lav nel citare poi anche altre manifestazioni.

Pubblicato il: 10/08/2010

Torna alle notizie...