Archivio Orvietosi Archivio anni 2002-2012: NOTIZIE
NOTIZIE CORSIVI

La comunicazione che vorremmo

Grafica nuova, rubriche introdotte, altre tolte. Siamo sul Web da circa dieci mesi ed è il terzo restyling che operiamo, per aderire il più possibile alla comunicazione come la vorremmo, almeno dal punto di vista espositivo. Valorizzzata la sezione 'cultura' con l'inserimento dell'area 'terza pagina'. 'Cicerone' raccoglie tutti gli eventi dell'Orvietano. Gli annunci su 'case e cose'

Cronaca

di Dante Freddi

Grafica nuova, rubriche introdotte, altre tolte.

Siamo sul Web da circa dieci mesi ed è il terzo restyling che operiamo, per aderire il più possibile alla comunicazione come la vorremmo, almeno dal punto di vista espositivo.

Ad alcuni il nuovo Orvietosì piacerà, ad altri no, come è nelle cose.

Abbiamo inserito una rubrica di servizio al lettore, "Case e cose", per offrire un'opportunità d'incontro tra chi offre e chi cerca "case e cose". Gli articoli di cultura e costume sono in "terza pagina", in spalla all'articolo di apertura. La Rubrica "Cicerone" racconta gli eventi dell'Orvietano. Abbiamo tolto la rubrica "editoria", dove avevamo pensato di promuovere pubblicazioni locali, e il "forum", dove avevamo pensato di promuovere pensieri occasionali e contingenti. Infatti chi ha opere da pubblicare preferisce stamparle su carta e sentire l'odore irrinunciabile dell'inchiostro e chi ha malignità da diffondere ha adottato giustamente altri luoghi in cui vomitarle in libertà, nel segreto dell'anonimato.

La comunicazione come la vorremmo dal punto di vista della sostanza, invece, è cosa molto più difficile da perseguire ed ottenere.

Ad Orvieto c'è una straordinaria esuberanza di informazione, di cui anche noi siamo un esempio, per cui tutto fa notizia, i riflettori illuminano le nostre piccole vicende e le pongono in una esposizione che spesso le falsifica, le distorce, rende grande quanto è piccolo, minimizza quanto è importante. Politici, amministratori e partiti hanno còlto le opportunità che presenta questa situazione anomala e producono una massa consistente di comunicazioni, che alimentano le testate ma non sempre generano informazione.

La notizia, quando c'è, si nasconde spesso in mezzo ad orpelli politichesi. La verifica della notizia, obbligo primario della deontologia del giornalista, è scambiata per sfiducia o, peggio, per delazione.

In questo ambiente non proprio aulico, che tende tra l'altro ad esasperare i propri difetti in vista delle elezioni, cerchiamo di muoverci con dignità, disponibili nei confronti di tutti, o quasi.

Abbiamo poche certezze, ma a quelle siamo particolarmente affezionati, e tra queste l'obbligo morale nei confronti della comunità di agire con assoluto rispetto di ogni persona.

L'obiettività possibile è garantita più dalla disomogeneità della redazione che dalla capacità personale di ciascuno di noi.

Questi principi li poniamo come "sorgente" dei nostri comportamenti e quindi i lettori ci comprenderanno se eviteremo di gridare e cercheremo di raccontare, se continueremo a non fare nomi, a meno che non siano essi stessi la notizia, se continueremo ad essere noi, con il nostro stile, confortati anche dal numero straordinario degli accessi che ci siamo conquistati.

Pubblicato il: 03/11/2003

Torna alle notizie...