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Cimicchi. 'Lavoreremo perché si arrivi ad un verdetto equo'

"L'analisi del magistrato è un'analisi ex post, che avviene cioè quando ormai lo scandalo dei derivati, il fallimento delle banche era ormai tutto accaduto. Questi fatti non potevano essere noti - afferma Cimicchi - a chi operava nell'interesse dell'ente"

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ORVIETO - Il Comune è stato truffato, non potevamo conoscere la pericolosità degli swap. C'è chi, forse in vacanza, ha il telefono muto, chi tergiversa in attesa di altre prese di posizione, chi rimanda al legale aspettando di definire una strategia comune: l'ex sindaco Stefano Cimicchi, invece, parla. E lo avrebbe fatto sin dal primo giorno, se non fosse stato che, in questo modo, avrebbe rischiato di anticipare troppo fatti che non coinvolgevano soltanto lui. Non una ma, come noto infatti, sono ben 18 le notifiche che la corte dei Conti ha recapitato ad ex amministratori ed ex dirigenti del Comune di Orvieto, ipotizzando un danno erariale di 2.650.000 euro per lo scottante fascicolo sulle operazioni di finanza derivata. Partiamo proprio da qui, dall'indagine della magistratura contabile. "L'azione della corte dei Conti - esordisce Cimicchi - era dovuta, vista la campagna mediatica sviluppatasi attorno alla questione. Ci chiede di dedurre rispetto alle tesi del magistrato, cosa che faremo regolarmente tramite i legali". Quanto al merito delle questioni, Cimicchi sostiene che "ci sono posizioni diverse, perché si tratta di cose diverse tra loro", "detto ciò - aggiunge - questo non mi vieta di esprimere solidarietà a tutti gli amministratori anche a quelli venuti dopo di me". Cimicchi si riferisce alle delibere oggetto dell'indagine della corte dei Conti. Le prime due fanno riferimento alla sua giunta: la delibera 118 del 12 luglio 2001 con la quale l'amministrazione assicurò il tasso del debito da variabile a fisso e la 127 del 3 ottobre 2002 che ha per oggetto l'utilizzo di strumenti di finanza derivata per il contenimento del costo complessivo di indebitamento. La terza delibera la numero 163 del 18 dicembre 2007 è invece dell'ultima giunta Mocio e servì alla ristrutturazione degli swap. Di qui le diverse posizioni, sottolinea l'ex sindaco che si dice, comunque, solidale con tutti. "E questo per almeno un paio di motivi" spiega entrando merito, seppur per grandi linee: "L'analisi del magistrato è un'analisi ex post, che avviene cioè quando ormai lo scandalo dei derivati, il fallimento delle banche era ormai tutto accaduto. Questi fatti non potevano essere noti - afferma Cimicchi - a chi operava nell'interesse dell'ente". Neanche ai tecnici? "No - risponde secco l'ex sindaco - neanche ai tecnici. Perché tutto è scoppiato dopo". "Nell'atto - prosegue Cimicchi - si parla di costi occulti. A maggior ragione - dice - se erano occulti non potevano essere conosciuti. E, anzi, proprio per questo, l'ente farà bene a tutelarsi, come credo abbia già fatto, rispetto alle banche dalle quali è stato truffato". Come noto, la giunta Concina da febbraio ha avviato le pratiche per impugnare l'intera questione. Ora intanto bisogna "dedurre". Dopo l'iniziale shock a giorni sarà definita la linea difensiva di tecnici e amministratori. Nel ribadire la piena fiducia nell'operato della magistratura Cimicchi conclude con un messaggio che è anche un augurio: "Lavoreremo - dice - perché si arrivi ad un verdetto equo". La Corte dei Conti, relativamente alla vicenda swap, ha quantificato un danno erariale per le casse comunali di 2.650.000 euro imputabili per 1.100.000 euro all'ex ragioniere capo, Agostino Cannas, per 400.000 euro al dirigente del settore Finanze, Alvaro Rosati e per 150.000 euro all'ex direttore generale, Ezio Lopez. Il resto da dividere equamente tra i due ex sindaci Stefano Cimicchi e Stefano Mocio e tredici assessori delle rispettive giunte.

Pubblicato il: 30/07/2010

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