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Tempesta Swap al Comune di Orvieto, la Corte dei conti batte cassa contro dirigenti e amministratori

Sottoposti all'indagine contabile per il presunto danno erariale alle casse del Comune, in sostanza, tutti - amministratori e tecnici - che negli anni, a partire dal 2001 fino al 2008, abbiano votato o messo la propria firma sulle delibere di giunta in materia di derivanti

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ORVIETO - Tempesta Swap al Comune di Orvieto, la Corte dei conti batte cassa contro dirigenti e amministratori: sarebbero in tutto 18 gli inviti a dedurre che la magistratura contabile sta notificando in questi giorni, nell'ambito dell'indagine sui derivati, ad altrettanti tra dirigenti, ex dirigenti e ex amministratori del Comune di Orvieto.

Sottoposti all'indagine contabile per il presunto danno erariale alle casse del Comune con la sottoscrizione degli swap ci sarebbero finiti in primis i dirigenti Agostino Cannas, ex ragioniere capo del Comune, Alvaro Rosati dirigente del settore Finanze, Ezio Lopez ex direttore generale, gli ex sindaci Stefano Cimicchi e Stefano Mocio e la maggior parte delle relative giunte. In sostanza, tutti - amministratori e tecnici - che negli anni, a partire dal 2001 fino al 2008, abbiano votato o messo la propria firma sulle delibere di giunta in materia di derivanti (gli atti non passarono all'epoca per il consiglio comunale). Tutti coinvolti dunque (o quasi) ma in percentuale differente a seconda delle responsabilità. Responsabilità che la procura regionale della corte dei Conti imputa, in primo luogo, ai dirigenti ai quali sarebbero arrivate stangate astronomiche per quel che riguarda la quantificazione del danno erariale: oltre un milione di euro per l'ex ragioniere capo Agostino Cannas, circa 400mila euro per Alvaro Rosati e una somma leggermente inferiore per l'ex direttore generale Ezio Lopez. Si parla di cifre ancora inferiori per gli altri amministratori, ovvero i due ex sindaci Cimicchi e Mocio e le relative giunte (si sarebbero salvati davvero in pochi). In tutto complessivamente per un danno erariale tra i 2 e 3 milioni di euro, secondo quanto ipotizzato dalla procura regionale della Corte dei Conti guidata da Agostino Chiappiniello.

Alcune delle notifiche sarebbero ancora in corso in questi giorni, anche se la notizia sta scuotendo gli ambienti della politica orvietana, passando di bocca in bocca. I più sconvolti sembrano essere alcuni ex amministratori ormai lontani dalla vita pubblica che si ritrovano impigliati in un'inchiesta di cui probabilmente non conoscono neanche bene i contorni. Adesso i destinatari degli inviti a dedurre hanno a loro disposizione sessanta giorni di tempo per depositare memorie e eventualmente essere ascoltati dal giudice.

L'inchiesta della corte dei Conti come noto interessa altri 9 Comuni in tutta la Provincia (Terni, Narni, Stroncone, Guardea, Alviano, Polino, Avigliano Umbro, Lugnano in Teverina e Baschi) e sta cercando di far luce sulla pericolosità degli swap, caratterizzati da una volatilità e da un tasso speculativo che potrebbero risultare non coerenti con le responsabilità proprie degli amministratori pubblici e con le possibilità di indebitamento consentite.

Gli accertamenti della magistratura contabile partono da una delibera del Comune di Orvieto del 2001 con cui l'amministrazione aveva pensato all'epoca di assicurare il tasso d'interesse del debito da variabile e fisso. Attualmente i contratti derivati del Comune di Orvieto sono sette per un importo complessivo di 41 milioni e vennero rinegoziati nel 2007 con la Royal Bank of Scotland dopo che l'amministrazione aveva appurato che tutti i contratti precedenti siglati con la Bnl erano in perdita. Rispetto al debito finanziario del Comune, stimato in circa 50 milioni di euro, la posizione in derivati risulterebbe pari all'86%, una percentuale elevatissima se si considera che molti analisti del settore evidenziano che il rapporto tra contratti derivati e debito finanziario degli enti locali è a livello nazionale in media di circa il 29%.

A febbraio 2010 la giunta Concina ha attivato le procedure di autotutela per impugnare i contratti di finanza derivata che stanno facendo accumulare debiti su debiti all'amministrazione comunale. L'azione è stata assunta dopo che il Comune è entrato in possesso dei risultati dello studio conoscitivo affidato alla Brady Italia srl.

Nella foto, il giorno dell'insediamento del Consiglio 2004

Pubblicato il: 28/07/2010

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